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Covid e polemiche

"Dopo aver minimizzato, ecco il dietro front. Mandiamo a casa questi dilettanti"

Intervento di Francesca Castagna, candidata Pd al consiglio regionale: "Toti si era detto convinto che Spezia ne sarebbe uscita per prima...".

Francesca Castagna

Meno di un mese fa il presidente Toti invitava “a non fare allarmismi”. E aggiungeva “no ai gufi, agli uccelli del malaugurio, che cavalcano il contagio per vantaggi personali”. Nella stessa circostanza Toti confermava la volontà di non emanare ordinanze con divieti per locali e discoteche, a differenza di qualche altra regione…
In precedenza, visitando l’ospedale Sant’Andrea, aveva vaticinato che Spezia sarebbe stata la prima provincia ligure ad uscire dall’emergenza Covid 19.
Qualche giorno fa il suo portavoce Cozzani, all’unisono con il sindaco Peracchini, aveva escluso l’esistenza di qualsiasi emergenza, essendo stato “soltanto rilevato un ‘cluster’ che non deve destare preoccupazione perché circoscritto e costantemente monitorato”.
Due giorni fa emerge che, nella nostra provincia, i contagi sono aumentati del 416% (più che quadruplicati, così come i ricoveri in terapia intensiva). 157 nuovi casi in una settimana, con un incremento del 190% contro un incremento nazionale medio del 37%… E anche le ospedalizzazioni aumentano di oltre il 400 per cento, contro un incremento nazionale medio del 35%.
Dinanzi a questi numeri drammatici il presidente Toti e i suoi dirigenti sanitari a trazione leghista, tutti ispirati al prode Salvini che ostenta sprezzo per la mascherina e ammicca ai negazionisti, (per contenderne i consensi a Casa Pound), è costretto ad una precipitosa marcia indietro e – rammentandosi di essere autorità di protezione civile – è costretto ad emanare in tutta fretta un’ordinanza per ridurre il grave rischio di un contagio fino a ieri sottovalutato e quasi irriso. Da oggi, in tutto il territorio della provincia della Spezia, meglio nota come la Cenerentola della Liguria, è imposto di portare la mascherina 24 ore su 24, in luoghi pubblici e aperti al pubblico.
Ciò significa obbligo di indossare la mascherina per strada, in piazza, ai giardini pubblici, indipendentemente dalla prossimità ad altre persone, indipendentemente dalla possibilità che si formino assembramenti; oltre che, ovviamente, al cinema, a teatro, in chiesa, al bar…
Da un atteggiamento di colpevole sufficienza (della dirigenza Asl, dell’Assessore alla Sanità e dello stesso presidente Toti) si passa alla più poliziesca, gravatoria, delle misure mai assunte nel Paese per combattere il Coronavirus.
È proprio l’ora di mandare a casa questi dilettanti allo sbaraglio…

Francesca Castagna, candidata Pd al consiglio regionale

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