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Cerimonia ridotta

Una Festa della Repubblica per cercare l’unità morale

Le parole del presidente Mattarella lette dal neo-prefetto Inversini davanti alla porta principale dell'Arsenale. Peracchini: "Dobbiamo andare fieri degli italiani per la dignità con cui hanno affrontato questi mesi drammatici".

Celebrazioni Festa della Repubblica 2020

Una cerimonia sobria e necessariamente limitata quella con cui la città della Spezia ha celebrato questa mattina il 74° Anniversario della fondazione della Repubblica Italiana. Con la partecipazione del sindaco Pierluigi Peracchini, del Prefetto Maria Luisa Inversini e del Comandante Marittimo Nord, Ammiraglio di Divisione Giorgio Lazio, del Vescovo diocesano Monsignor Luigi Ernesto Palletti, l’appuntamento era previsto per le 10.30 davanti all’ingresso principale dell’Arsenale Militare per l’alzabandiera. Presente anche l’assessore regionale Giacomo Giampedrone. Ed è stato proprio il neo-Prefetto a dare lettura del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un appello all’unità morale “che viene prima della politica: “L’Italia in questa emergenza ha mostrato il suo volto migliore. Sono fiero del mio Paese morale”, che viene “prima della politica”. Un invito rivolto al Paese, ma anche alla maggioranza e all’opposizione in Parlamento: tornare allo spirito costituente, per uscire da quello che definisce “un incubo globale”. E se ne esce “soltanto insieme”, come allora, nel 1946, dopo la guerra: “Con una pandemia in corso, la festa della Repubblica quest’anno più che mai “interpella tutti coloro che hanno una responsabilità istituzionale – a partire da me naturalmente – circa il dover di essere all’altezza” del dolore, della speranza e del bisogno di fiducia scaturiti in questi mesi. “C’è qualcosa che viene prima della politica e che segna il suo limite: qualcosa che non è disponibile per nessuna maggioranza e per nessuna opposizione: l’unità morale, la condivisione di un unico destino, il sentirsi responsabili l’uno dell’altro. Una generazione con l’altra. Un territorio con l’altro. Un ambiente sociale con l’altro. Tutti parte di una stessa storia. Di uno stesso popolo”.

Anche il sindaco della città Peracchini ha letto il suo discorso: “Oggi l’Italia repubblicana e democratica compie 74 anni. Una Repubblica ancora giovane che deve saper rinnovare i suoi valori e i suoi fondamenti soprattutto in questo momento storico così difficile per tutti gli italiani. I cittadini hanno dimostrato in questi mesi drammatici una dignità, un senso delle istituzioni e del dovere ammirevole di cui dobbiamo andare fieri: con lo stesso spirito di orgoglio nazionale dobbiamo guardare al futuro e affrontare insieme la fase 2. Abbiamo alle porte un appuntamento con la storia che non dobbiamo disattendere: l’augurio è che insieme si possa scrivere una nuova pagina che si regga sugli stessi principi su cui è stata costruita. Unità e solidarietà sono stati i cardini della comunità spezzina nei momenti più drammatici di questa emergenza e continueranno ad essere il collante fondamentale della ripartenza”.

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