LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto
Cultura e Spettacolo

The Chanfrughen e la bellezza dell’inutile all’osteria Bacchus

The Chanfrughen

Venerdì live all’osteria Da Bacchus che ospita la performance della band imperiese “The Chanfrughen”. Il terzetto di Andora, la New Orleans della riviera ligure come la chiamano loro, arriva a due anni dall’esordio “Musiche da inseguimento” con otto nuove tracce di rock ancora più psichedelico che in passato. Hanno cambiato parecchie pedine i Chanfrughen per questa nuova partita a scacchi contro il potere e le sciagure della vita: rimane quella miscela esplosiva di rock settantiano, blues, accenni funk e folle attenzione alle liriche che è il loro marchio di fabbrica, ma viene rincarata la componente lisergica del suono, anche grazie all’inserimento di un quarto elemento di tutto rispetto: Agostino Macor della prog band La Maschera di Cera.

E se di prog non si può parlare per “Shah Mat” – che rimane a tutti gli effetti un sulfureo disco rock-blues, per giunta registrato live in studio come si faceva una volta, con le strumentazioni vintage del Green Fog di Genova – certo alcuni passaggi di questo lavoro, al contempo complessi e straordinariamente incisivi, si inseriscono nel solco della grande tradizione prog della loro terra d’origine. Un luogo da cui però The Chanfrughen fuggono per intraprendere insieme a chi li ascolta un viaggio geografico e mentale in luoghi vicini e lontani, in paradisi terrestri come in “Belize” e terre misteriose come Samarcanda (la title-track) ma anche negli animi di squallidi personaggi senza morale come il mercenario “Delle Fave” o l’egocentrico arrivista “Limonov” (dal romanzo di Emmanuel Carrère).

E nel fare tutto questo The Chanfrughen ammantano i loro brani con una sorta di psichedelia “salgariana” che incontra esotiche sonorità arabo-indiane, scie cosmiche e visioni hendrixiane rilette con sorprendente gusto personale: un crogiolo di influenze che darà il meglio di sé sul palco, dove la “botta” tipica della band sarà accompagnata da una serie di visuals pensati per l’occasione. D’altra parte “Shah Mat” ha un animo visionario, ma le sue canzoni sono anche libertarie ed edoniste. “Con questo disco vorremmo far riscoprire la bellezza dell’inutile”, dicono The Chanfrughen. E del resto cosa c’è di meglio che ribellarsi e godere a suon di rock’n’roll per tornare ad essere finalmente noi le pedine e la mano che le muove nella scacchiera di questo mondo? Inizio alle 22, ingresso gratuito.

Più informazioni