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Via gli uffici comunali dalla Fiori, sipario sulla scuola alla Augenti

L'amministrazione comunale lericina fa il punto sulla riorganizzazione degli spazi. L'Archivio storico provvisoriamente in Via General Ferrari, poi andrà alla Garibaldi.

Lerici

Il puzzle degli uffici comunali e degli spazi scolastici è giunto alla sua definizione. Illustrato, stamani in commissione Servizi finanziari, sarà altresì al centro di una mozione della maggioranza, strumento non necessario, visto che si tratta di pratiche di giunta, ma che sarà comunque intrapreso per imbastire una condivisione e un dibattito consiliare con le opposizioni. “Ci troviamo di fronte a problematiche di duplice natura – ha spiegato questa mattina il sindaco Leonardo Paoletti -: la prima scolastica, che riguarda gli spazi di cui il nostro Istituto comprensivo ha bisogno, e la seconda civica, che coinvolge alcuni uffici comunali che, attualmente, si trovano a lavorare in situazioni inadeguate” spiega il sindaco Paoletti. Nello specifico, dal punto di vista scolastico, l’asilo nido comunale conta da anni una lunga lista d’attesa, che non è possibile soddisfare a causa degli spazi esigui a disposizione. Un fatto in contro tendenza rispetto alle numerose attività messe in campo dall’amministrazione comunale in questi anni finalizzate a incrementare la residenzialità”. Inoltre, ha continuato il sindaco, la Augenti di Via General Ferrari, che ospita la scuola dell’infanzia, attualmente oggetto di un importante intervento di messa in sicurezza del tetto e della facciata, “è stato segnalato dal responsabile della sicurezza scolastica come inadeguato rispetto alle sue funzioni: la presenza di scale ripide e lo sviluppo dello spazio dislocato su più livelli rendono infatti la palazzina non idonea ad accogliere i piccoli ospiti. La preside ci dice che è impensabile continuare a utilizzare come scuola di infanzia una struttura che non è adeguata”. Una comunicazione, quella giunta dalla parte scolastica, che l’amministrazione ha trasmesso anche all’opposizione. Altro punto è l’Ufficio Anagrafe, attualmente al pianterreno della scuola Fiori, che deve essere spostata, anche in virtù delle comunicazioni formali della Prefettura e delle richieste dei sindacati. “L’attuale dislocazione – ha detto il primo cittadino -, oltre a non consentire la necessaria privacy, non si presenta idonea sotto il profilo strutturale, non offrendo spazi al coperto dove i cittadini possano attendere”.

La revisione degli spazi pensata da Palazzo civico, al fine di evitare disagi alle attività didattiche, prevede due fasi, illustrate stamani dal sindaco e dall’assessore Russo. La prima, che si completerà a settembre 2021, vedrà la scuola Fiori (dove si confermano elementare e media lericine nonché gli uffici amministrativi scolastici), ‘liberata’ dagli uffici comunali (Anagrafe e Turismo) e da quello della partecipata Sviluppo turistico Lerici: i tre uffici infatti saranno trasferiti nei locali attualmente occupati dal servizio Urbanistica, che sarà spostato nella riqualificata Augenti (il vasto archivio dell’ufficio sarà collocato nello spazio mensa). Nel 2021 sarà altresì riqualificata l’area esterna della scuola Poggi. E i Lavori pubblici nel 2021 saranno provvisoriamente spostati nella mensa della Fiori (per consentire lo spostamento della direzione didattica delle scuole negli spazi attualmente occupati dai Lavori pubblici), per poi approdare dove ora è il nido. “Gli uffici comunali, attualmente presenti al piano terra della Fiori, saranno spostati in altre sedi, al fine di restituire al nostro Istituto Comprensivo il pieno possesso dell’intero edificio – ha osservato il sindaco -. Creare un unico polo, nel quale si concentrino tutte le attività scolastiche, senza promiscuità con uffici di altra natura, ritengo sia una scelta doverosa sia in termini di qualità dei servizi offerti che in termini di funzionalità”.

La seconda fase entrerà nel vivo nel 2022, concludendosi anch’essa a settembre, in tempo per il via dell’anno scolastico 22/23; tale step comporterà lo spostamento della scuola dell’Infanzia al primo piano della scuola Poggi e la ricollocazione del nido al piano terra del medesimo edificio, in modo da avere uno spazio adatto ad accogliere le numerose richieste di iscrizione. E ancora, ci sarà la riconsegna del plesso Mantegazza, attualmente oggetto di un intervento di adeguamento sismico e di predisposizione alla sopraelevazione, che andrà ad accogliere gli studenti della scuola elementare di San Terenzo, mentre la scuola Garibaldi ospiterà le classi della media santerenzina (che usciranno, complice il nuovo orario, alle 14.00; niente mensa quindi, se non il servizio di pasto al banco in caso di numero importante di richieste). Alla Garibaldi sarà collocato nel 2022 anche l’Archivio storico, che nel frattempo, salutata la Mantegazza sotto i ferri, sarà sistemato alla Augenti, a fianco dell’archivio dell’Urbanistica. E ancora, la scuola dedicata all’Eroe dei due mondi avrà anche spazi di ‘appoggio’ alla biblioteca civica. Grazie agli interventi effettuati, gli edifici della Garibaldi e della Poggi saranno altresì dotati di ascensore.

Il consigliere Bernardo Ratti ha sollevato perplessità e rammarico in merito alla fine della destinazione scolastica della Augenti, ricordando in merito i dettami della donazione che, appunto, lasciò l’edificio al Comune. Il sindaco ha spiegato che il succo del documento, prima ancora che la destinazione scolastica (“Che comunque è stata garantita”), era che il Comune fornisse sostegno nella vecchiaia all’anziana benefattrice, “come avvenuto”. Sempre dall’opposizione, il consigliere Giovanni Agnellini, espresso favore per la ‘centralizzazione’ delle scuole nel corpo Fiori-Poggi, si è tuttavia detto meno convinto della ricollocazione degli uffici, particolare della fuoriuscita dell’Urbanistica dal palazzo comunale. “E Stl penso potrebbe essere collocata al castello”, ha osservato. Infine, il sindaco, interpellato in merito al futuro delle scuole dei borghi, ha confermato la volontà di mantenerle: “Finché c’è il numero di bambini – ha spiegato Paoletti -, le elementari della Serra e di Pugliola non si toccano”. Mentre per Tellaro, dove il plesso è attualmente chiuso, “è ormai inimmaginabile fare una scuola. La struttura ha sempre il suo codice scolastico, ma non c’è il numero di bambini ed è un edificio non raggiungibile senza imbattersi in pesanti barriere architettoniche”.

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