Fuori provincia - "Sono 3500 gli infermieri che si sono ammalati di Covid negli ultimi 30 giorni, su un totale di 4296 operatori sanitari. Sono i dati aggiornati dell’Istituto Superiore della Sanità, che il nostro sindacato monitora ogni giorno, incrociati con quelli dell’Inail, che indicano che oltre l’80% del personale che si contagia è rappresentato da infermieri, da sempre, dal primo giorno della pandemia, i più esposti al rischio". Così Antonio De Palma, presidente nazionale Nursing Up, fa il punto sul fronte della lotta alla pandemia. Una lotta finita in secondo piano nel racconto giornaliero, ma non meno faticosa di qualche mese fa. "Queste cifre da un lato parzialmente ci confortano, ci fanno comprendere come i sacrifici a cui le restrizioni ci hanno sottoposto hanno avuto certamente l’effetto di ridurre le infezioni del personale sanitario che ogni giorno combatte sul campo".
Gli infermieri chiedono un'accelerazione della campagna vaccinale. "Non possiamo permetterci di abbassare la guardia proprio adesso, con una campagna di vaccinazione di massa ferma ancora palo, ancorata alle ipotesi e alle sperimentazioni, persa tra i meandri di piani operativi che vedono coinvolti i medici di base con appena 5 milioni di somministrazioni ipotizzate, oppure legata a pseudo-eserciti di volontari reclutati dalla protezione civile. Manca ancora una volta, lo ripetiamo da mesi, un progetto concreto che coinvolga le forze che abbiamo già in casa, le migliori possibili, ovvero gli infermieri dipendenti, il perno su cui costruire le fondamenta di questa battaglia da vincere a tutti i costi, perché le sfide delicate di emergenze sanitarie come questa si affrontano prima di tutto con una sanità di qualità con interventi mirati e tempestivi, costruita su professionisti adeguatamente retribuiti".