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La Foto del giorno di Città della Spezia

Il Golfo al Musee d’Orsay, il futurismo conquista Parigi. E Spezia?

Accanto ai mostri sacri dell'Impressionismo d'Oltralpe grande risalto al ritratto di Filippo Tommaso Marinetti "poeta del Golfo della Spezia" di Enrico Prampolini.

Il  ritratto di Filippo Tommaso Marinetti "poeta del Golfo della Spezia" di Enrico Prampolini

Un pezzo di Spezia ammirato dagli appassionati d’arte di tutto il mondo al prestigioso Musee d’Orsay di Parigi, fra i più conosciuti e visitati del mondo. Nella storica sede di Rue de la Légion d’Honneur, celebre per i numerosi capolavori dell’impressionismo e del post-impressionismo esposti al suo interno, è in svolgimento una mostra intitolata “Dolce vita?”, ritratto dell’arte italiana dal 1900 al 1940 tra liberty, futurismo e design. Tra le molte opere esposte ha grande risalto un ritratto di Filippo Tommaso Marinetti “poeta del Golfo della Spezia” di Enrico Prampolini. Vi si scorge con evidenza il castello di Lerici, Palmaria e Tino. Da da pensare il fatto che questo periodo storico dell’arte italiana sia poco conosciuto e valorizzato in Italia visto che nella città artisticamente più importante in Europa lo affiancano ai capolavori dell’Impressionismo nel piano nobile del museo. Quello dei Monet, dei Cézanne, dei Degas, per intendersi.

In tutto il centro storico spezzino esistono decine di edifici con appartamenti dai soffitti affrescati in stile liberty i cui padroni negli anni hanno ricoperto le decorazioni con una mano di bianco. E per chi non lo ricordasse Prampolini è uno degli autori del magnifico e sottovalutato mosaico del Palazzo delle Poste. Ma la Spezia lo sa di essere seduta su un potenziale tesoro?