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"Per la Ripa, gallerie e strada più a valle"

Lo ha detto il consigliere regionale Andrea Costa nel corso dell'incontro dedicato alla viabilità organizzato a "Il Contado" dall'associazione "Da Porta Nord alla Brina di Santo Stefano".

Andrea Costa al Contado

Ripa al centro del dibattito ieri sera al ristorante pizzeria “Il Contado” di Santo Stefano Magra, in occasione dell’incontro organizzato dall’associazione “Da Porta Nord alla Brina”, fondata dall’ex consigliere comunale Paola Lazzoni. Un momento di confronto dedicato più in generale alla viabilità a cavallo tra Liguria e Toscana e che, come prevedibile, ha visto il fragile tratto della Sp 31 ritagliarsi un ampio spazio. Coordinati dalla Lazzoni, sono intervenuti il consigliere regionale ligure Andrea Costa (Ap-Ncd), il parigrado toscano Giacomo Bugliani (Pd) e l’ingegner Davide Vetrala in rappresentanza dell’Autorità portuale della Spezia e in sostituzioni del presidente Lorenzo Forcieri, che ha dovuto dare forfait all’ultimo momento. Prima di tutto, il consigliere Costa ha voluto sgombrare il campo da eventuali strumentalizzazioni: “Non è giusto quando uno si mette a disposizione, come ha fatto la Regione, poi si prenda colpe che non ha. La Regione ha messo sul tavolo oltre 500mila euro e se la Ripa è aperta è merito del grande lavoro dell’ente regionale, che ha sopperito alle mancanze della Provincia, assumendosi poi l’onere di provvedere alla progettazione della messa in sicurezza definitiva”. Ancora Costa: “Il progetto è già a buon punto e prevede una soluzione mista: galleria paramassi, visto che il versante, entro certi limiti, non si può ‘fermare’, e, nei tratti dove è possibile, spostamento della sede stradale più a valle. Quando la soluzione progettuale sarà pronta, apriremo il confronto con il territorio, per poter apportare eventuali modifiche e miglioramenti”. Infine, Costa ha ribadito che la Ripa e il ponte Ceparana-S.Stefano non sono opere alternative. Di Ripa ha parlato anche Giorgio Casabianca, coordinatore del Pd della Val di Vara, ex assessore provinciale alla viabilità, che ha difeso l’operato della Provincia degli ultimi anni. “Dopo la disastrosa alluvione del 2011 – ha detto – l’ente ha dovuto fare i conti con 250 chilometri di strade provinciali chiuse, su 630. 35 strade su 73. E sono stati investiti oltre venti milioni, fondi di vario tipo, per la messa in sicurezza”.