“Il nome completo del micropartito di transfughi di Toti e Ponzanelli dovrebbe essere ‘Cambiamo…le carte in tavola’.
Vi alberga infatti un tasso di propensione alla mistificazione che non ha eguali nella storia politica italiana”. Così in una nota il Pd di Sarzana. “L’Amministrazione sarzanese – proseguono i Dem – stava facendo approvare al Consiglio Comunale una convenzione con la proprietà della Tenuta di Marinella nella quale il Comune rinunciava per sempre – a nome dei cittadini e per farle un favore – al pacifico diritto ad utilizzarne i frequentatissimi percorsi. Inoltre si obbligava lui – il Comune – a pagare i 300.000 euro necessari per realizzare percorsi alternativi utilizzabili da tutti. È tutto documentato da atti ufficiali. Ma in consiglio comunale il PD ha fiutato che gli si stava facendo passare sotto il naso una grossa porcheria e con un pretesto ha chiesto un rinvio della pratica, che negli auspici della Destra, si sarebbe dovuta invece approvare di gran carriera. Esaminati gli atti è emersa una incontestabile verità: l’Amministrazione Ponzanelli, alla chetichella, voleva far approvare un accordo sciagurato agli occhi della città e del territorio circostante, e soprattutto delle migliaia di persone che da decenni frequentano liberamente la tenuta: rinunciava in via definitiva al diritto di passaggio pedonale e ciclabile che generazioni di cittadini hanno praticato lungo gli attuali percorsi della Tenuta. E in più si accollava i 300.000 euro necessari per realizzarne di nuovi e ‘rimediati’. È stato solo in seguito alla denuncia di quell’obbrobrio da parte del PD che l’Amministrazione Ponzanelli ha innestato una precipitosa retromarcia ottenendo dalla proprietà la salvaguardia dei percorsi pubblici e di risparmiare 300.000 euro. Il che significa che l’accordo si sarebbe potuto concludere comunque, senza bisogno di fare regali alla proprietà e di sperperare denaro pubblico…”.
“Una vicenda che avrebbe dovuto indurre la Sindaca e i suoi – colti clamorosamente in fallo – ad ammutoliti atti di contrizione. Macché. La Sindaca ha parlato della sua indecoroso retromarcia come di una personale squillante vittoria sulle resistenze della proprietà e quelli di Cambiamo negano spudoratamente l’evidenza (ovvero che nella convenzione predisposta dalla giunta fosse prevista la soppressione dei percorsi esistenti) e per il resto parlano d’altro. Il consueto repertorio di volute omissioni, di furbesche digressioni, di strategie imperscrutabili, di smodato ossequio verso i forti e di malcelato fastidio per l’interesse generale”, conclude il Pd sarzanese.