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Politica

Bufano (Pd): "Presidente del consiglio Rampi assente alle celebrazioni del 21 luglio"

Facciata palazzo comunale Sarzana

“Il modo in cui il Presidente del Consiglio Comunale di Sarzana Rampi interpreta il suo ruolo istituzionale è davvero  curioso. Egli, prima ancora di regolarne i lavori “con imparzialità “, “rappresenta l’intero  Consiglio Comunale” (art 7 regolamento del C.C.), ovvero  l’organo  collegiale nel quale sono rappresentati – per mandato popolare  – tutti i cittadini  del Comune, i quali –  per il suo mezzo – esprimono democraticamente, in forma sintetica, la loro  volontà sulle materie di loro sovranità  e di sua competenza, ed in esso Consiglio si identificano come comunità  plurale.
Dunque la rappresentatività  dell’intera cittadinanza – attraverso quella del Consiglio  – appartiene  al Presidente del Consiglio  Comunale, non al Sindaco, il quale invece “è responsabile dell’amministrazione ed è il legale rappresentante del Comune” ossia e’ chi guida l’amministrazione che governa pro tempore la Città  e compie gli atti giuridici formali che discendono da tale funzione di governo (art.10 dello Statuto  comunale). Tanto è vero che molti sindaci, appena eletti, manifestano l’intenzione di rappresentare  l’intera comunità cittadina, come un “di più” simbolico rispetto alle proprie mansioni istituzionali.
Ora guardiamo le Celebrazioni del Centenario del 21 luglio, che si sono articolate in momenti rievocativi e commemorativi diversi.
Dov’era il Presidente del Consiglio Comunale? Toccava a lui (o quantomeno anche a lui) depositare corone, salutare ospiti, tenere allocuzioni, presenziare alle conferenze in rappresentanza dell’intero Consiglio Comunale è quindi dell’intera Comunità cittadina.
Ma nessuno lo ha visto in giro.
C’è  stata la Sindaca, che però è ‘solo’ la responsabile dell’amministrazione e colei che compie gli atti giuridici formali quale legale rappresentante  dell’ente. Non ha la rappresentatività  dell’intera Comunità cittadina, ma solo “dell’Amministrazione”.
Il Presidente Rampi non ‘corrisponde’ al Presidente della Repubblica Mattarella, ma neppure al Presidente del Consiglio (capo dell’esecutivo e figura ‘di parte’); Rampi corrisponde ai Presidenti di Camera e Senato, i quali – rappresentando i due rami del Parlamento – incarnano (in modo complementare o supplettivo rispetto al Capo dello Stato) l’intero Popolo italiano (come nel caso di Rampi l’intera comunità  cittadina).
E Casellati e Fico non mancano di esercitare con autorevolezza e puntualità questa ‘missione’ istituzionale nelle occasioni in cui si celebri una ricorrenza reputata patrimonio condiviso della comunità, indipendentemente dal loro  personale ‘sentiment’ o dalla maggiore o minore intima condivisione del valori che vengono esaltati nella circostanza. Ma il Presidente Rampi, alle numerose  Celebrazioni per il Centenario dei Fatti del 21 luglio del 1921, non solo non ha speso una parola, non si è  proprio mai fatto vedere…
In compenso, qualche giorno dopo, dovendo la Amministrazione Comunale di centrodestra rispondere  – dinanzi a centinaia di cittadini – delle proprie inadempienze e della propria inerzia per effetto delle quali una pregiata area monumentale della Città rischia seriamente di essere deturpata da un gigantesco impianto di teletrasmissioni dalla dubbia salubrità, chi c’era – a fronteggiare il legittimo  allarme e il sacrosanto risentimento dei residenti della Fortezza e a tentare di difendere – da par suo – l’indifendibile posizione di Giunta e maggioranza  di destra accanto ad un imbarazzata Assessore Campi? Ma il Presidente Rampi, naturalmente.
Sarebbe un po’ come se – a difendere la posizione del Governo sul Ponte Morandi, dinanzi ad una folla di residenti esasperati – si presentassero la Presidente Casellati o il Presidente Fico a spiegare, giustificare ed assumere  impegni a nome e per conto del Governo…
Il Presidente del Consiglio Comunale conserva naturalmente il suo diritto di manifestare le opinioni proprie e del suo partito all’interno dell’assemblea  consiliare e di intervenire per esprimere liberamente il proprio pensiero in ogni sede,  ma è del tutto improprio – e dovrebbe  costituire ragione di imbarazzo per tutti – che egli abdichi al suo ruolo istituzionale  per ragioni di (discutibile) ideologia e nel contempo esorbiti rispetto al suo ruolo, sia pure nel volonteroso intento di supplire alle carenze nella iniziativa e nella comunicazione di chi governa la Città”.

Paolo Bufano, Pd Sarzana

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