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Cronaca

"Due sale operatorie chiuse per infiltrazioni al Sant’Andrea, ma al Felettino è tutto fermo"

Sanità, le associazioni tornano a manifestare in Via Fazio

“Oggi due sale operatorie dell’ospedale Sant’Andrea sono state invase dall’acqua e ci risulta che siano state chiuse, creando così ulteriori disservizi ai cittadini. L’ulteriore sala operatoria – delle tre in servizio – ci risulta inoltre che non abbia i dovuti percorsi sporco – pulito, per evitare contaminazioni soprattutto in questa fase pandemica. Nonostante, quindi, il Sant’Andrea sia un colabrodo e non abbia servizi idonei a rispondere alle esigenze di salute (vedi la questione della sala d’attesa dell’Oncologia), i lavori al Felettino sono stati inopportunamente – e finanche illegittimamente – bloccati dalla Regione, ritardando la costruzione fino al 2025 (se tutto va bene…)”. Lo affermano in una nota i portavoce del Manifesto per la sanità locale e di Insieme per una sanità migliore, commentando il guasto occorso alle strutture ospedaliere a causa del maltempo della notte scorsa.

“Anche la decisione della Regione di destinare 10 milioni di euro dal Recovery Plan al Sant’Andrea, oltre che essere uno spreco di denaro, causato dal rinvio dei lavori al Felettino, non appare misura sufficiente a garantire luoghi di lavoro e di degenza degni di questo nome, quando si consideri che ben altri e consistenti risorse dei fondi europei sono destinate alle altre Asl liguri. Le responsabilità – per lo meno politiche – di tali scelte sono evidenti. Così come evidenti – proseguono dalle associazioni attive nel comparto sanitario – sono le responsabilità nel non aver garantito, nel corso di questi ultimi anni, la congrua dotazione di personale per la nostra Asl (solo di recente il nuovo direttore generale sta tentando di porvi rimedio, ma con tempi non certo brevi). Tutti i rilevati disagi stanno, tra l’altro, comportando in questa fase il ritardo nella ripresa delle prestazioni sanitarie extra covid. E’ ora che le nostre istituzioni locali battano i pugni sul tavolo regionale perché i cittadini spezzini possano fruire di servizi sanitari pari a quelli delle altre Asl”.

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