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Prospettive e futuro

Conftrasporto: "Sostegno a trasporto e logistica nella transizione verde e digitale"

Sul Recovery Fund l'associazione di categoria precisa: "Restano le nostre preoccupazioni. Investimenti vanno sostenuti".

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“L’efficace impiego delle risorse del Recovery Fund rappresenta un’occasione unica, da non sprecare, per sostenere l’Economia nazionale, promuovere l’innovazione e lo sviluppo sostenibile, rimuovere alcuni deficit strutturali che penalizzano il Paese, a cominciare da quelli legati all’accessibilità e alla mobilità delle merci e delle persone”. E’ quanto si legge in una nota della sezione spezzina di Contrasporto Confcommercio che prosegue: “In tale contesto, l’acceso dibattito sul Piano Nazionale è, purtroppo, fonte di preoccupazione, in quanto accresce le incertezze sugli effettivi sviluppi operativi che tale strumento strategico metterà a disposizione delle imprese”.
Per Conftrasporto-Confcommercio: “è essenziale che siano sostenuti gli investimenti degli operatori del trasporto e della logistica nella transizione verde e digitale: sostegno per navi a ridotte emissioni nei settori dei traghetti e delle crociere, anche per rilanciare la cantieristica italiana, rinnovo del parco dei veicoli industriali e commerciali, diffusione dei combustibili alternativi ed impiego dell’idrogeno nei trasporti via terra e via mare sono le priorità. Sul fronte delle infrastrutture è necessario dedicare una particolare attenzione al tema della resilienza ai cambiamenti climatici”.
“Come purtroppo evidenziato anche dai più recenti fatti di cronaca – prosegue, gli effetti dell’innalzamento del livello del mare colpiscono in maniera evidente, già oggi, le nostre coste. È essenziale, pertanto, che le infrastrutture portuali del Paese siano adeguate per preservare operatività ed efficacia, anche nel prossimo futuro, quando gli effetti dell’innalzamento saranno ancora più marcati”.
Conftrasporto ritiene che: “Il Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza per essere più efficace non dovrebbe privilegiare interventi che sarebbero comunque realizzati con risorse ordinarie dello Stato, ma definire un quadro, il più possibile condiviso, di misure addizionali, che sappiano imprimere al tessuto produttivo italiano l’atteso incremento di competitività”.

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