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Costo: un milione di euro

Due sale operatorie di ultima generazione per il Sant’Andrea

Saranno attive dal 7 settembre e consentiranno di migliorare qualità e quantità degli interventi chirurgici più complessi. Presentata anche la nuova sede della Breast unit.

Una delle nuove sale operatorie del Sant'Andrea

Lo scopo dichiarato è quello di aumentare quantità e qualità degli interventi chirurgici effettuati con l’utilizzo delle moderne tecnologie. Un obiettivo che potrà essere centrato grazie all’entrata in servizio delle due nuove sale operatorie presentate oggi dai vertici di Asl 5 al presidente della Regione, Giovanni Toti.

“Al Sant’Andrea vengono effettuate circa 4.000 procedure chirurgiche/anno di media ed alta complessità e sono circa 800 gli interventi annui effettuati con tecniche video laparoscopiche – ha spiegato il commissario straordinario di Asl 5, Daniela Troiano -. E La Spezia è centro di riferimento regionale per la chirurgia videolaparoscopica avanzata.
L’utilizzo sempre piuùdiffuso delle tecniche di videolaparoscopia ha portato ad ottimi risultati in termini di outcome con indici superiori alla media prevista dal case mix di riferimento nel Pne (Programma nazionale di valutazione esiti). Vengono effettuati interventi di microchirurgia laser assistita, procedure di otomicrochirurgia, chirurgia endo vascolare e naso paranasale. Nel tempo Asl 5 ha intrapreso un percorso di implementazione delle procedure di chirurgia ricostruttiva nell’ambito della chirurgia oncologica demolitiva finalizzate a garantire standard funzionali ed estetici adeguati tesi al miglioramento della qualità di vita”.

Sulla base della rilevanza di queste eccellenze Asl 5 ha deciso di investire nell’estensione del blocco operatorio con la creazione delle 2 nuove sale per aumentare la potenziale capacita chirurgica e consentire la manutenzione delle altre tre sale presenti nell’ospedale spezzino.
Le due nuove sale entreranno in servizio a partire dal 7 settembre e nell’ottica di condividere le best practices chirurgiche più innovative si è deciso di investire in un sistema multimediale in grado di consentire attività di live surgery e tesa alla formazione intra ed extra aziendale nonché utilizzabile in un’ottica di rete nella rete.
Una serie di impianti e macchinari che hanno portato a una spesa di un milione di euro per l’allestimento completo.

“Grazie a queste sale operatorie – ha aggiunto il professor Stefano Berti, primario della divisione di Chirurgia – potremo fornire numerose risposte a cittadinanza. Per quanto riguarda le liste di attesa per gli interventi posso dire che siamo al lavoro per far ripartire l’attività in massima sicurezza. Siamo in una fase di recrudescenza del virus ma questo non pregiudica la sicurezza dei cittadini. Dobbiamo riattivare le attività rispettando le regole di sicurezza, ma non bisogna aver paura di recarsi in ospedale per un intervento – ha dichiarato rivolto alla popolazione -. Oggi una sala operatoria è come la cabina pilotaggio di un jet: informatica e ingegneria consentono di comunicare e consultare materiale sanitario o clinico in real time. Potremo addirittura trasmettere le immagini di quanto accade in sala e richiedere consulti all’esterno”.

Giorgio Ferrari, responsabile dell’area chirurgica ha proseguito: “La creazione di un’area omogenea è indispensabile e l’utilità di questa scelta si è evidenziata nel periodo di maggior incidenza del Covid. Grazie all’organizzazione abbiamo fatto fronte a tutte le urgenze, a differenza di altre Asl, e non abbiamo avuto infezioni o contagi nel dipartimento chirurgico. Ora riprenderanno gli interventi di chirurgia in elezione prevalentemente presso l’ospedale di Sarzana: anche se si tratta della struttura selezionata per il ricovero dei pazienti positivi al Covid, abbiamo predisposto un percorso che consente di separare in maniera totale i ricoverati.

Presente, come detto anche il governatore uscente Toti che ha giudicato la conclusione delle due nuove sale operatorie e il trasferimento della Breast unit come un “segnale di attenzione nei confronti della sanità spezzina”.
“La Asl 5 e gli spezzini stanno aspettando il nuovo ospedale che stiamo in questi giorni riaffidando come riqualificazione del progetto e costruzione. Stanno andando avanti tutte le pratiche per poter ripartire nei primi mesi 2021. Nel frattempo non si è fermata la tensione della Regione: c’è un piano straordinario degli investimenti, ci sono le gare in corso e interventi come questi erano attesi da tempo. E tutto sta accadendo nonostante il Covid. La nostra sanità si sta dimostrando efficace: solo ieri sono stati eseguiti 2.500 tamponi. Questa Asl è stata colpita in modo pesante, ma ha reagito, e ora è in atto un piano anti Covid che vedrà nuove assunzioni nelle prossime settimane”.

Poco dopo Toti ha visitato la nuova sede della Breast unit, dove le pazienti con tumore al seno vengono accompagnate da equipe multidisciplinari lungo tutto il percorso, dalla diagnostica a tutte le terapie fino alle visite di controllo.. La Liguria è stata una delle prime regioni ad attivare le Breast Unit, che sono cinque su tutto il territorio.
La breast della Spezia l’anno scorso ha preso in carico 290 pazienti (225 nel 2018) e sono stati effettuati 157 interventi. Effettuati circa 10mila screening all’anno.

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