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Quanto ci costano Chiesa Cattolica e Vaticano? L’analisi degli atei all’Urban Center

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Quanto costano al contribuente italiano la chiesa cattolica e il Vaticano? A questa domanda, in effetti, è difficile dare una risposta precisa, perché l’importo reale complessivo è quasi sicuramente ignoto, oltre che agli ignari italiani, anche allo Stato ed alla stessa Chiesa. L’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (in una foto una campagna di qualche tempo fa) da qualche anno sta provando a capirlo e a renderlo pubblico. Venerdì 18 ottobre, alle 18, presso la sala Urban Center del Teatro civico della Spezia (via Carpenino 1) si terrà un incontro con Roberto Vuilleumier, responsabile nazionale Uaar per la campagna “Oneri”, il quale illustrerà i criteri alla base della ricerca, le difficoltà nel reperimento dei dati, le metodologie usate per stimare gli importi, ragionando sulle possibilità che hanno le Istituzioni e i singoli cittadini di intervenire sia a livello nazionale che nelle diverse realtà territoriali (regione, provincie e comuni), per abbattere gli esorbitanti costi che incidono pesantemente sulletasche degli italiani. “I nostri politici, anche e soprattutto quelli solleciti a paventare grandi e plateali battaglie economiche a favore del popolo, in realtà su questo argomento fanno pressoché finta di nulla: non indagano, non informano, non provvedono, lasciando ingoiare ogni anno un gettito enorme degli italiani nella palude del meccanismo perverso e pressoché sconosciuto dell’otto per mille e in quello dei privilegi ormai consolidati. Una politica che in questi anni si è dimostrata sorda anche ai pronunciamenti della Corte dei Conti, che da anni denuncia le criticità più rilevanti e che quest’anno, a riguardo del meccanismo dell’otto per mille, ha ritenuto opportuna una sua rinegoziazione, cosa peraltro auspicata e richiesta proprio dall’Uaar. Le cifre in gioco sono veramente impressionanti e non vi sono dubbi sul fatto che si potrebbero fare veramente miracoli se si potessero utilizzare quei fondi in altri modi, ad esempio per la ricerca scientifica, la messa in sicurezza delle scuole pubbliche, il finanziamento degli interventi
straordinari necessari a fronteggiare le calamità naturali”.

La domanda dei cittadini, spesso rassegnati ad un sistema impenetrabile, è: “ma si potrebbe intervenire anche a livello locale?”. Certamente si – afferma Cesare Bisleri, coordinatore del circolo Uaar della Spezia -, può intervenire la politica, ma anche le associazioni attente alla laicità e persino i singoli cittadini possono fare qualcosa per sensibilizzare le istituzioni visto che anche il nostro territorio, come tutte le realtà italiane, è interessato e colpito da questo fenomeno. Ecco perché durante l’incontro di venerdì si parlerà anche dei costi e privilegi della Chiesa a livello territoriale, di regione Liguria ma anche dei comuni della provincia della Spezia, dalle centinaia di migliaia di euro fagocitati dalla palude clericale ai parcheggi di Portovenere”. All’evento sono state invitate le realtà politiche e sociali del territorio, per una partecipazione attiva al dibattito. Ingresso libero. Per info: laspezia@uaar.it – Tel. 366.89.85.459.

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