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Venerdì pomeriggio

La Uaar: "Faremo volantinaggio contro l’intitolazione dello slargo a Josemaria Escrivá"

Josemaria Escrivà de Balaguer

“Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini, il sindaco di tutti? – si chiede Cesare Bisleri, coordinatore del circolo Uaar della Spezia – Ha deciso ancora una volta di connotare il territorio in modo confessionale intitolando, stavolta, una piazzetta del centro città nientemeno che al fondatore dell’Opus Dei: Josemaría Escrivá de Balaguer, discusso e controverso personaggio legato al mondo cattolico”.
In questi giorni, centinaia di persone sui social, e alcune intervenute nel consiglio comunale di lunedì scorso e, hanno invano manifestato il loro dissenso verso questa particolare iniziativa, sentita come divisiva e inopportuna, rivendicando a gran voce una città più laica ed inclusiva.
“Le intitolazioni di strade e vie “dovrebbero avere l’obiettivo di ricordare personaggi ed eventi simboli di valori e principi il più unitari possibile e sicuramente in linea con i principi e valori della nostra Costituzione”, come recita anche l’appello che in queste ore è stato lanciato online per invitare il sindaco a sospendere l’intitolazione e pensare a figure più inclusive.
Respinta anche la mozione urgente, presentata lunedì in consiglio comunale per discutere l’iniziativa, è certo che la cerimonia di intitolazione si terrà comunque venerdì 27 settembre dalle 18 circa, nello slargo compreso tra via Sforza e Piazza Sant’Agostino, alla presenza del vescovo e di ospiti legati all’Opus Dei.
In concomitanza con l’evento – continua Cesare Bisleri – il circolo Uaar della Spezia effettuerà un volantinaggio di dissenso e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e in sostegno alle tante persone che desiderano uno Stato veramente laico e maggiormente inclusivo. Proprio oggi, 26 settembre, finalmente l’Italia si è svegliata con un nuovo profumo di libertà e laicità, grazie al pronunciamento della Consulta sul tema del suicidio assistito.
È una svolta significativa e importante per il nostro Paese, dopo ben un anno di nullafacenza del Parlamento, che non ha voluto assumersi il compito di dare una risposta dignitosa e dovuta ormai alla maggior parte degli italiani – circa il 93 % – che da anni chiedono la legalizzazione dell’eutanasia e del suicidio assistito. È un altro passo reale e concreto nel riconoscimento della laicità che, trent’anni fa, fu dichiarata “supremo principio costituzionale”. Era il 12 aprile 1989.
Ed è in questa direzione, nell’ottica di una maggiore inclusività e nel rispetto di quel “supremo principio costituzionale” che le istituzioni dovrebbero muoversi anche nel compimento di quei necessari atti simbolici come le intitolazioni di luoghi pubblici e commemorazioni, che possano riguardare davvero lo Stato ed il popolo italiano tutto”.

Per info: laspezia@uaar.it – Tel. 366.8985459

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