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Il nipote: "infangato il nome di fregoso"

Tutta la sinistra in piazza contro CasaPound e Peracchini

Una partecipata manifestazione ha accolto la presentazione del libro di Mori. Due persone hanno messo in atto resistenza passiva poche ore prima ed è intervenuta la polizia.

Cori, bandiere e slogan hanno accolto la presentazione di "La morte della Repubblica", il libro di Marco Mori edito da Altaforte, alla mediateca regionale "Sergio Fregoso". Una manifestazione, quella messa in atto da alcune centinaia di persone (500 secondo fondi della Questura spezzina) in Via Firenze, a poche decine di metri dall'ingresso, che non ha fatto registrare momenti di tensione se non intorno all'ora di pranzo, ben prima dell'orario dell'evento, si sono seduti sui gradini dell'ingresso dichiarando che non si sarebbero alzati in segno di protesta per la decisione del sindaco Pierluigi Peracchini di concedere lo spazio pubblico ai cosiddetti "fascisti del terzo millennio". Dopo qualche minuto di resistenza passiva e di discussione con il vicequestore due agenti della Polizia di Stato li hanno sollevati e fatti spostare, senza particolare difficoltà (vedi video in fondo all'articolo).

Intorno alle 15, quando la manifestazione della sinistra spezzina unita è entrata nel vivo, in quello stesso punto c'erano alcune decine di militanti e simpatizzanti di CasaPound, intenti a osservare quello che succedeva poco distante. Nel mezzo due cordoni di poliziotti, carabinieri e funzionari della Questura, compreso il questore Francesco Di Ruberto, che non hanno avuto difficoltà a mantenere l'ordine pubblico.

"Fascisti carogne, tornate nelle fogne" e "Peracchini dimissioni" sono stati i cori più frequenti mentre sventolavano le bandiere di tutti i partiti e i movimenti della sinistra spezzina. In prima fila i segretari e i parlamentari Raffaella Paita e Andrea Orlando e tra il pubblico anche uno dei nipoti di Sergio Fregoso.
"Sono contrario allo svolgimento di questa iniziativa all'interno della mediateca - ha detto a CDS Bernardo Fregoso - soprattutto perché è intitolata a una persona che ha dedicato la sua vita a ideali opposti, è sempre stato contro il fascismo e certe idee. E' una vergogna che il suo nome venga infangato in questo modo. E' inutile dedicare spazi pubblici se poi si offende la memoria di persone come lui, che fatto tanto per la città senza mai chiedere niente in cambio".
E alle 16, quando la presentazione del libro ha preso il via, dalla chiesa di Nostra Signora della salute don Francesco Vannini ha iniziato a far suonare le campane a morto (leggi qui).

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