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Vocazione turistica e culturale

Nuova vita per il convento delle Clarisse e la galleria Quintino Sella

Presentati i progetti di fattibilità stesi dall'architetto Evaristi. Entro la fine del 2019 potrebbero iniziare i lavori che dureranno tra i sei e i nove mesi.

L’area dell’ex Convento delle Clarisse e la galleria Quintino Sella avranno nuova vita. La giunta comunale ha infatti approvato la delibera contenente il progetto di fattibilità tecnica ed economica dei due interventi, che saranno sostenuti con lo stanziamento di 900mila euro provenienti dal Fondo strategico regionale.

Nella parte superiore dell’area di intervento, dove sorgeva il convento, tra Via XX settembre e Via XXVII marzo, i lavori consisteranno nella realizzazione di un volume da erigersi all’interno delle murature ancora esistenti del manufatto originario, adibito a locali a vocazione turistico-ricettiva. Si procederà con la riqualificazione esterna e consolidamento delle murature, ripristino di parti deteriorate e adeguamento di alcune porzioni del lato dell’ex chiesa prospiciente Via XX Settembre, al fine di incrementarne l’altezza attuale e impedire l’accesso incontrollato dell’area.
Gli interventi nella galleria antiaerea riguarderanno invece la riqualificazione dell’accesso su Via del Prione, mediante la posa della pavimentazione utilizzando materiale già esistente nella stessa via, e l’installazione di arredi, ma anche il ripristino del primo tratto di galleria per circa 40 metri e il ripristino dell’impianto di illuminazione e sostituzione del cancello su Via Manzoni.

“Questi interventi – ha detto il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini, nel corso della presentazione dei progetti – permetteranno il recupero di un’area storica cittadina rendendola nuovamente accessibile e utilizzabile per finalità turistiche e culturali”.
“Grazie alle risorse del Fondo strategico regionale – ha aggiunto l’assessore ai Lavori pubblici, Luca Piaggi – sistemeremo l’ultima area degradata del centro. Il parco delle Clarisse è oggi una zona non vivibile e spesso utilizzata per attività non lecite e poco edificanti. Restituendo questa parte di cittaà che si connette con il castello, con gli Orti di San Giorgio e con il centro cittadino, andiamo a riempire un vuoto che era stato lasciato indietro. Ogni aspetto degli interventi è stato valutato in accordo con la Soprintendenza e potremo finalmente porre fine alle vicissitudini di questa area, passata dall’essere un convento ad ospitare un museo, prima che i bombardamenti la devastassero e la trasformassero in un vuoto urbano che per un periodo ha ospitato anche un parcheggio di mezzi Acam”.

“Siamo risaliti alla storia di questo edificio – ha spiegato l’architetto Roberto Evaristi
– e abbiamo scoperto che quella sulla quale interveniamo è l’ultima costruzione realizzata, a servizio del convento sorto precedentemente. Era una struttura posta in una posizione a margine del quartiere del Poggio, in stretto contatto con gli orti. Ci siamo concentrati sui resti per ricostruire una volumetria che possa fungere da punto di riferimento e da presidio dell’area. Riproporremo un manufatto a un piano con copertura disassata, come era prima della distruzione della guerra, con aperture verso il chiostro interno e sui due timpani. Insieme alla Soprintendenza abbiamo scelto l’acciaio corten come materiale per l’edificio principale. Tutto intorno si procederà con la riqualificazione delle aree aperte e il consolidamento degli altri resti”.
Per la galleria Quintino Sella il progettista ha previsto di trasformare il corridoio esterno di accesso in una sorta di “pre-galleria” realizzando un portico di entrata su Via del Prione con una scultura in lamiera grezza, la cui volta non sarà completa, per ricordare la distruzione bellica. Sulle pareti esterni saranno collocati elementi fissi a tema storico e una canalina di luce rossa condurrà all’interno del rifugio antiaereo che sarà dotato di un nuovo portone sagomato e di una nuova pavimentazione.

Per quanto riguarda l’utilizzo futuro delle due strutture, l’amministrazione comunale lancerà una manifestazione di interesse per capire chi possa essere interessato a gestire gli spazi. Per l’ex convento si pensa a un uso dell’area esterna per eventi estivi e della struttura principale per ristorazione, bar o attività turistiche in generale.
Per la galleria (che sarà inserita tra i beni di competenza del Servizio Cultura) la vocazione che ha manifestato negli anni scorsi porta dritta verso l’inserimento nel circuito museale spezzino, per mostre ad hoc o per esposizioni stabili, se la dotazione del personale lo permetterà.

Il progetto di fattibilità complessivo, una volta valutato conforme dalla Regione, dovrà essere trasformato in definitivo ed esecutivo. Dopo l’estate dovrebbe essere pronta la gara per affidare i lavori, che potrebbero partire entro la fine del 2019 e avranno una durata di sei/nove mesi.