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Una storia spezzina

Sulle tracce della storia

Gli spezzini non sono tirchi, semmai sparagnini

di Alberto Scaramuccia

La Sprugola, imbrigliata nell'Ottocento

Ci sono quelli che come Paperon de’ Paperoni non tirano fuori il portafoglio perché il loro scopo nella vita è tuffarsi in una piscina che trabocchi di monete d’oro, e la vasca non è mai colma abbastanza. Questi sono i tirchi, quelli il cui braccino non si allunga mai. Poi ci sono tante altre persone che evitano di spendere per una forma istintiva di prudenza dettata non da avidità, ma da uno stato economico certo non brillante. Fisiologicamente abituati da sempre ad avere in tasca meno di niente, il minimo che hanno sono stati educati a consumarlo con l’accortezza ispirata loro dalla precarietà dell’esistenza. Questi sono gli sparagnini, una parola di cui non è difficile individuare l’origine dal germanico Spar che in quell’idioma sta per risparmiare.

A questa razza di avveduti nel maneggio del borsellino appartiene il più della gente che abita la landa che madre Sprugola disseta. Non si pensi a maldicenza, ma che volete da persone che dalla venuta al mondo convivono con una natura matrigna che ha dato loro in sorte di dimorare una terra stretta stretta fra mare e monti? Né si dimentichi che ‘sta gente è stata per di più obbligata da una matrigna perfida a non sfruttare per nulla le possibilità che il vivere a cospetto delle onde offriva.
Così di necessità lo sprugolotto fu costretto a fare virtù elaborando quella sua tale condizione di vita con i pochi strumenti a disposizione. Magari si sarà consolato pensando che, pur non avendo ricchezze da scialacquare, neppure avrebbe dovuto misurarsi con il problema del colesterolo, tanto meno poi con quello dell’obesità.

Però era dura: strappare spazio ai fianchi del monte inventandosi i muretti a secco che il farli è tuttora arte, curvare a sc-ena zappando zolle dure che i e-a travagio dü-o frangerle, lottare con la furia dirompente dei tanti rivi.
Insomma, roba ce n’era poca e guadagno ancor meno anche se tutta la famiglia era impegnata nel produrre nelle attività che s’imparavano fin da fanti perché tutti dovevano contribuire al benessere, chiamiamolo così, della famiglia.
Ecco perché non era abitudine cavare il borsellino fuori dalla tasca, ecco perché il popolo della Sprugola è rimasto nei secoli fedelmente sparagnino: tanto l’insediamento primigenio quanto quelli che arrivando da altrove con i nativi prontamente si fusero, tutti lesti nell’apprendendo quel primo insegnamento che istruiva nell’oculatezza nella gestione delle risorse che si mantenevano esigue. Ma allora da ‘ste parti la tirchieria non alligna? Ma no, mai che mai. Quella, se proprio la cercate, quella andatevela a cercare all’ombra della Lanterna!