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Quel limite al transito che nessuno rispetta

Napoleonica e non solo, Marola e Cadimare si rivolgono al sindaco

Alcune associazioni dei due paesi della costa di Ponente chiedono un incontro pubblico con il primo cittadino, affinché si faccia portavoce dei problemi degli abitanti nei confronti della Provincia.

Un altro senso unico alternato sulla Napoleonica: le travi del ponte non sono sicure

Proseguono le lamentele degli abitanti di Marola e Cadimare per le problematiche legate alla Napoleonica. La provinciale 530 potrebbe presto veder spuntare un tutor nel tratto compreso tra Fabiano e Marola, ma quello dell’eccesso di velocità è solo una delle criticità che riguardano la strada che collega La Spezia a Porto Venere.
A chiedere risposte sulle criticità della strada sono il comitato “Per Marola”, la Proloco di Cadimare, le Società di mutuo soccorso di Marola e Cadimare, l’associazione Zona Mare e la “Borgata Cadimare”, rivolgendosi direttamente al sindaco Pierluigi Peracchini: “Anche se gli argomenti inerenti la Napoleonica fossero di esclusiva competenza provinciale chiediamo al primo cittadino un incontro pubblico con la popolazione, perché le nostre istanze devono essere sostenute con forza dal Comune della Spezia a tutela dei suoi cittadini, come avviene per gli altri Comuni. I cittadini, d’altronde, non sono rappresentati direttamente in Provincia, da alcuni anni ente di secondo grado”.

I problemi
Da più di un mese nei pressi della “Piramide” è presente un senso unico alternato a causa delle cattive condizioni del cemento armato delle fasce laterali di un ponte sul quale poggia l’asfalto. Il traffico è regolato da un semaforo e nel corso dei fine settimana soleggiati le code di chi rientrava da Porto Venere si sono estese per chilometri.
“Da un paio di settimane inoltre – spiegano cittadini e associazioni – è stato piazzato il cartello che impone la limitazione di transito per i veicoli di peso superiore alle 20 tonnellate, ma il limite è largamente disatteso, anche perché non esistono strade alternative. Se il ponte si dovesse ulteriormente danneggiare, cosa possibile, visto che è stato posto un limite, ci sarà il blocco della strada con conseguenze catastrofiche per i cittadini e le attività del Ponente”.

Da gennaio 2018 sono in corso i lavori di ampliamento della curva della strada provinciale all’altezza dell’incrocio con Via Mori.
“Il cantiere è stato aperto sotto responsabilità del Comune – proseguono marolini e cadamoti – e i lavori eseguiti, saltuariamente e molto lentamente, non sono terminati e l’ampliamento senza i raccordi di ingresso e di uscita è praticamente inutile oltre a essere pericoloso perché si presta a usi diversi”.
E ancora: “Nell’attraversamento dei centri abitati servono interventi per realizzare i minimi parametri di sicurezza per pedoni, auto in sosta, illuminazione, rialzamento dei dodici attraversamenti pedonali, segnaletica… questioni che sono in gran parte di competenza comunale. E infine – concludono le associazioni – nei paesi di Cadimare e Marola esistono problematiche di abbattimento urgente di barriere architettoniche, come l’ascensore in via Grado e l’eliminazione dei gradini in Via Da Pozzo.

Le richieste
Oltre a rivolgersi al Comune per ottenere un incontro pubblico da svolgere nella sede della Sms “Popolare” di Marola con il primo cittadino, le associazioni chiedono garanzie di transitabilità e sicurezza lungo la Napoleonica, oltre al completamento dei lavori, con raccordi di ingresso e uscita compresi, dell’ampliamento della curva all’incrocio con Via Mori e a una maggiore sicurezza per pedoni, sosta, illuminazione e segnaletica nei centri abitati di Acquasanta, Marola e Cadimare.
Le richieste riguardano infine l’abbattimento delle barriere architettoniche nei due paesi per ridurre le problematiche esistenti per portatori di handicap e categorie svantaggiate .

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