LA REDAZIONE
Scrivici
PUBBLICITÀ
Richiedi contatto

A tu per tu con… Stefano Pondaco

L'ex capitano della Primavera sampdoriana, oltre 110 partite tra i professionisti, è ancora uno dei pezzi pregiati del mercato. Ripercorriamo la sua carriera dall'amicizia con il bomber dello Spezia Marilungo agli anni alla Fezzanese

Stefano Pondaco con la maglia della Fezzanese dopo la partita in casa del Vado.

La Spezia – E’ uno dei, pochi, pezzi pregiati ancora liberi sul mercato e, a pensarci bene, non si capisce come sia possibile, di certo il calcio, a tutti i livelli, riserva sempre sorprese. Mancino educato, grande corsa, ottima tecnica e versatilità dato che può ricoprire molti diversi ruolo dall’esterno alto a quello basso fino alla mezzala di centrocampo. Classe ’89 nativo di Vibo Valentia, ma trasferitosi a Genova da giovane facendo la classifica trafila nel settore giovanile blucerchiato fino a diventare il capitano della Sampdoria Primavera scudettata contro l’Inter. 112 presenze e 3 reti tra i professionisti, principalmente in Serie C1, 34 “caps” e tre reti in Serie D in una stagione e mezza con la maglia degli spezzini della Fezzanese. Stiamo ovviamente parlando di Stefano Pondaco che quest’oggi ospitiamo nella nostra virtuale sala stampa per una gradevole chiacchierata. Le vie del mercato sono infinite e strane e Pondaco, dopo gli abboccamenti estivi del Vado respinti dal giocatore e le possibilità Vibone e Palmese (con cui ha svolto anche due settimane di allenamenti, N.d.r.) che sono sfumate, cerca ora una nuova avventura. Recentemente ecco i ventilati interessamenti del Rapallo Ruentes del tecnico spezzino Davide Marselli e del Finale di mister Pietro Buttu.

Ciao Stefano e benvenuto sulle pagine di Calcio Spezzino. Direi di partire dagli inizi, dalla tua esperienza nel settore giovanile della Sampdoria conclusa con la grande soddisfazione di vincere il Campionato Primavera battendo in finale una formazione forte come l’Inter guidata in attacco da Mario Balotelli.
Grazie per l’invito Guido. Gli anni in blucerchiato sono stati intensi, bellissimi e ricchi di molte soddisfazioni. Ho fatto tutto il settore giovanile alla Sampdoria e negli ultimi due anni ho militato nella formazione Primavera. In quel biennio abbiamo vinto la Coppa Italia contro l’Atalanta, il campionato contro l’Inter e poi la Supercoppa ancora in finale contro l’Atalanta.

In quegli anni hai legato con tanti giocatori che, come te, hanno fatto poi il salto tra i professionisti. Mi hai spesso raccontato della tua amicizia con l’attuale bomber dello Spezia Calcio Guido Marilungo.
Sono ancora in contatto con Guido, siamo amici. Con lui ho condiviso due anni nella formazione Allievi e tre stagioni in Primavera. Si vedeva fin da giovane che sarebbe arrivato perchè già da piccolo ha sempre dimostrato grandi qualità tecniche e senso del gol. Sono molto felice che stia facendo bene in maglia aquilotta, se lo merita!

Il tuo debutto tra i professionisti è stato invece con la maglia del Portogruaro. Che ricordi hai di quel periodo?
A Portogruaro ho passato gli anni più belli della mia carriera tra i professionisti. Al primo anno abbiamo ottenuto la promozione diretta in Serie B. L’anno successivo, concorde con la società, mi sono trasferito in prestito alla Lucchese, ma a Gennaio ho preferito cambiare e andare a giocare alla Virtus Entella con cui abbiamo ottenuto la salvezza. Terminata l’esperienza in prestito ho fatto ritorno al Portogruaro con cui ho disputato altre due stagioni in Serie C1. Poi purtroppo c’è stato il fallimento della società, altrimenti io sarei rimasto lì a vita…

Fallito il Portogruaro sei ripartito da un club blasonato come il Mantova. Anche in quel biennio ci sono state delle belle soddisfazioni per te, giusto?
Il primo anno abbiamo conquistato l’accesso alla Lega Pro unica riuscendo ad arrivare nelle prime otto squadre in classifica. L’anno successivo partimmo con il grave handicap della penalizzazione e con dei problemi societari acuiti dai vari cambi di presidente, ma alla fine con il nostro traghettatore Ivan Juric riuscimmo addirittura nell’impresa di ottenere la salvezza con tre giornate di anticipo!

Scaduto il tuo contratto con il Mantova hai aspettato una chiamata che tardava ad arrivare dai professionisti e a Gennaio hai deciso di accettare la corte della Fezzanese per la tua prima esperienza in Serie D…
Sì è vero, approdai in maglia “Verde” a Gennaio. La mia prima esperienza in Serie D è stata fantastica perchè dopo una cavalcata incredibile partendo dalla penultima posizione con un distacco importante si arrivò al traguardo di una salvezza storica attraverso i Play – Out vinti al “Chittolina” contro il Vado. Un traguardo meritatissimo da tutto il gruppo, dallo staff e dalla dirigenza. Purtroppo l’anno successivo, pur partendo bene, non riuscimmo ad imitare l’impresa nonostante un finale di stagione veramente importante.

Come ti sei trovato alla Fezzanese nell’anno e mezzo di militanza?
A Fezzano io ho trovato una famiglia dove fin da subito mi hanno fatto sentire uno di loro. Ho legato immediatamente con i compagni e i dirigenti, con molti di essi mi sento ancora. Lasciami aggiungere che ho un legame particolare con il Vice Presidente Ivan Stradini: persona stupenda, buona, leale e sincera…e francamente non so ancora che altri aggettivi io possa affiancargli. Spero che possano ritornare su già da quest’anno, faccio il tifo per loro!

Quest’anno tanti interessamenti, qualche trattativa importante, ma purtroppo ancora nulla di concreto. Cosa ti aspetti ora dal tuo futuro calcistico?
Eh Guido, dal mio futuro su un campo da calcio onestamente non so cosa aspettarmi. Il mondo del calcio è veramente strano…ti dà e ti toglie di anno in anno. Spero di trovare una sistemazione da qua a Maggio, poi nella stagione successiva si vedrà quel che succederà.

Grazie per l’intervista Stefano, anche noi di Calcio Spezzino ti facciamo l’in bocca al lupo per un tuo pronto ritorno in campo.
Grazie Guido, crepi il lupo. Un saluto ai lettori di Calcio Spezzino.

Più informazioni