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Economia

"Non solo biossido di azoto, l’arrivo delle navi è inquinante"

Dopo Genova e Venezia, lo studio si concentra sul nostro golfo. Il focus registra un aumento generalizzato della media delle emissioni in presenza di navi: "Bisogna usare combustibili a basso contenuto di zolfo. E ormeggiare lontano dalle coste".

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“Facciamo respirare il Mediterraneo” è il progetto che Cittadini per l’Aria sta portando avanti dallo scorso agosto con la ONG tedesca NABU al fine di stimolare le istituzioni italiane affinché pianifichino l’implementazione di misure aggiuntive per ridurre le emissioni in atmosfera. L’iniziativa, che in Italia mira a coinvolgere Autorità Portuali, Capitanerie di Porto, Aree Marine Protette, Comuni, Regioni, si propone di ottenere dagli stati membri europei che affacciano sul Mediterraneo la designazione delle loro acque nazionali e l’intero Mediterraneo quale “Zona controllata per le emissioni di Zolfo” (SECA – Sulphur Emission Control Area), stabilendo un contenuto di zolfo limitato per i carburanti delle navi. Oltre l’Italia, le nazioni coinvolte sono Grecia, Spagna e Francia, Malta.

L’attività dei mesi scorsi ha agito come stimolo per altri soggetti che sulle orme del progetto si sono a loro volta mobilitati. Un esempio è l’iniziativa del Comitato di cittadini SpeziaViaDalCarbone che alla Spezia ha analizzato i dati di una centralina di rilevamento di Arpal in adiacenza alla banchina di attracco delle navi da crociera. La scheda pubblicata evidenzia una stretta correlazione tra la sosta delle navi da crociera e l’innalzamento dei picchi di inquinamento atmosferico. In seguito alla denuncia del Comitato, Arpal, il Comune della Spezia e la Capitaneria di Porto si sono attivati per mettere in atto nuovi e più stringenti controlli. “Già dallo scorso mese di agosto Cittadini per l’Aria ha organizzato diversi incontri con l’Autorità Portuale e la Capitaneria di Porto della Spezia – dichiara Anna Gerometta, Presidente di Cittadini per l’Aria – le quali hanno condiviso la nostra proposta di utilizzare combustibili con contenuto di
zolfo inferiore a 0,1% ben prima dell’ormeggio (come previsto dalla normativa vigente) e ben fuori dal Golfo della Spezia”.

Nello specifico il Comitato cittadino SpeziaViaDalCarbone ha analizzato i dati delle emissioni inquinanti registrate dalla centralina di Via San Cipriano. Incrociando i valori delle emissioni di CO, NO2, PM10, PM2,5 e SO2 con gli attracchi delle navi da crociera del periodo 1° gennaio/10 novembre 2016, il Comitato ha verificato un aumento generalizzato della media delle emissioni. In concomitanza con gli arrivi delle navi, la media delle emissioni medie orarie di NO2 e SO2 aumenta rispettivamente del 17 e del 7%, mentre la media delle emissioni massime orarie aumenta rispettivamente del 24 e del 30%. Il dato è particolarmente significativo per il biossido di azoto.

“Sono soddisfatta della sinergia che si è creata tra le due organizzazioni con cui collaboro e con le istituzioni locali – aggiunge Daniela Patrucco, campaigner di Cittadini per l’Aria per l’area del Tirreno e portavoce del Comitato SpeziaViaDalCarbone – e auspico che il Comune della Spezia si unisca al più presto al tavolo di lavoro che abbiamo proposto e già approvato dalla Capitaneria di Porto e l’Autorità Portuale. Auspico che la Commissaria Roncallo approvi e contribuisca a dare impulso alla nostra proposta per ridurre in tempi brevi l’impatto del traffico marittimo e portuale. Auspichiamo che sia solo l’inizio di un percorso virtuoso”.

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