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Economia

Eattiamo a Bruxelles: "Le startup possono nascere anche in provincia"

Simona Morachioli, fondatrice dell'azienda che vende prodotti tipici via web, ospite dell'iniziativa organizzata dall'europarlamentare spezzino Brando Benifei.

Foto di gruppo per l'European Innovation Summit

Anche la provincia può sfornare startup vincenti. Ora lo sanno anche i parlamentari di Bruxelles e i cinesi, che non vedono l’Europa come possibile culla di progetti innovativi.
Proprio per contrastare questa convinzione, raccolta nel corso di un viaggio di lavoro nel Celeste Impero, l’europarlamentare Brando Benifei ha ospitato alcuni giovani startupper italiani nel corso della settima edizione dell’European Innovation Summit, con tanto di partecipazione alla 4 giorni organizzata dal network Knowledge 4 Innovation di cui fa parte l’eurodeputato spezzino.

Tra i protagonisti dell’iniziativa, focalizzata sul ruolo cruciale che l’innovazione può svolgere nell’economia europea sul lungo periodo, c’era anche Simona Morachioli, imprenditrice di 31 anni originaria di Ortonovo e fondatrice della startup spezzina Eattiamo.
“Abbiamo assistito a dibattiti e seminari, confrontandoci e prendendo contatti con altre realtà giovanili e innovative, italiane e non solo”. Benifei ha infatti organizzato attivamente tre eventi nel calendario della manifestazione, scegliendo i membri della delegazione in coerenza con la volontà dei promotori di dare ampio spazio agli under 30.
Oltre a Morachioli, c’era anche il rapallino Umberto Canessa per Shoozy e Creativity For Innovation.

“Sono molto contento di aver portato alcune nuove imprese innovative, fra cui alcune della mia regione, al Parlamento europeo – ha dichiarato Benifei -, dove hanno avuto occasione di confrontarsi con università e aziende europee per sviluppare nuove relazioni e opportunità di crescita comune. Quando, nel mese di novembre, sono stato in Cina per un viaggio di lavoro, mi sono sentito dire che l’Europa non è più vista come un luogo in cui nasce e si sviluppa l’innovazione: il senso del Forum Knowledge 4 Innovation, che con alcuni colleghi promuoviamo ogni anno, è invece proprio quello di dimostrare che facendo squadra l’Unione può essere ancora e di nuovo il motore delle idee e della creatività nella ricerca e nel business”.

Morachioli, in rappresentanza della piattaforma di e-commerce che mette in contatto diretto piccoli produttori di eccellenze enogastronomiche italiane e clienti di tutto il mondo, ha raccontato la sua esperienza: “Siamo contenti di esser stati invitati e del fatto che il Parlamento e l’onorevole Benifei abbiano dato voce a startup piccole, che nascono nella provincia, ma che possono portare avanti innovazione e progresso tecnologico prendendo il via dal talento di giovani che hanno voglia di fare e costruire qualcosa. Sono stati proprio innovazione e progresso tecnologico i temi del summit a cui abbiamo preso parte, ed è stato un piacere raccontare la nostra storia e dare, allo stesso tempo, un contributo su questi argomenti. I riscontri sono stati ottimi: abbiamo ricevuto complimenti per la passione e la voglia di fare che ci contraddistinguono”.

Oltre alla visita al parlamento, quali attività avete svolto nel corso della visita?
“Abbiamo preso parte a due workshop che hanno evidenziato che cosa sta accadendo a livello europeo in termini di nuove imprese collegate al tema dell’innovazione. Abbiamo partecipato alla tavola rotonda ‘Move the talent’ testimoniando davanti ad una folta platea che ci sono realtà interessanti, anche in provincia”.

Dopo aver partecipato a questa iniziativa vi sentite un po’ meno una mosca bianca nel quadro economico locale?
“Sì, molto meno, anche grazie al fatto che ad ottobre siamo stati selezionati nel programma H Farm di Treviso, che raccoglie esperienze in fatto di digital transformation e startup. Spesso quando raccontiamo la nostra storia, che ci vede unica startup nata in provincia e unica che si occupa di food in tutta la Liguria, ci troviamo di fronte a volti sorpresi. In città come Roma e Milano realtà come la nostra sono la normalità, non da noi. Ma alla fine siamo arrivati sino a Bruxelles”.

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