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"Cari Lombardi e Ornati, peccato non vedervi a conferenza su Enel"

Luca Erba

Caro Massimo Lombardi e caro Andrea Ornati,
dispiace non avervi visto partecipare alla conferenza stampa di ieri mattina sulla dismissione della Centrale Enel. C’erano tutte le forze politiche della sinistra, mancavano soltanto Rifondazione Comunista e Sinistra Ecologia e Libertà. Abbiamo discusso tante volte sull’opportunità di ragionare nel merito delle proposte per iniziare a perimetrare un programma politico per la città di domani in grado di dare rappresentanza ai partiti e agli elettori della sinistra. Lo sforzo non sarebbe solo quello di mettere insieme una coalizione, oggi non si discute di questo, lo sforzo è quello di elaborare una visione politica e amministrativa facendolo insieme; se c’è unità le proposte hanno maggiore legittimazione. Spero che l’assenza non sia motivata da una pregiudiziale nei confronti del PD o di altre forze politiche. Il rischio che corriamo è troppo alto; bene hanno fatto i sindaci arancioni a fare un appello all’unità. A Spezia l’unità la possiamo trovare se c’è un confronto preventivo e una pregiudiziale, questa volta si, sul merito delle cose. Enel poteva essere un’occasione importante. Stiamo discutendo di ambiente, della dismissione della centrale termoelettrica più grande d’Europa e delle nuove prospettive occupazionali. Mi scuserete per la franchezza: come fate a sottrarvi a questa discussione? Il vostro contributo sarebbe stato prezioso. Abbiamo la responsabilità di non consegnare il governo della città in mano alla destra. Non è un caso che il Presidente della Regione Toti invochi alla Le Pen come modello da imitare e da esportare. Davvero vogliamo correre questo rischio? Davvero vogliamo rimanere prigionieri di logiche interne senza parlare alla città e senza accettare la sfida di essere attrattivi anche per altri ambienti e settori della società che siano in grado di arricchire e di portare avanti le nostre proposte? La nostra città ha una tradizione amministrativa e una storia antifascista che fa della resistenza e della difesa della costituzione uno dei valori fondanti; vogliamo mettere tutto a repentaglio per assecondare antipatie personali o i revanscismi degli ex? Il Partito Democratico questa responsabilità non se la vuole prendere e per questo vi chiedo di non costruire aprioristicamente dei muri. Sono consapevole delle difficoltà politiche che anche il dibattito nazionale può creare in questo momento sui territori, ma le convergenze politiche di merito si possono trovare se c’è la volontà politica del confronto. Confido che si possa costruire insieme un percorso di proposte politiche chiare per allargare l’orizzonte della coalizione a quei mondi e a quelle esperienze civiche e dell’associazionismo presenti sul territorio. Esaurita la discussione sulle proposte verificheremo le condizioni politiche per eventuali alleanze, oggi è troppo presto per discutere di una coalizione, discutiamo della città. La politica non è solo testimonianza, noi tutti dobbiamo fare qualcosa di più. Con l’affetto e la stima di sempre.