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Politica

"Turni massacranti e carenze di organico, vigili del fuoco in emergenza"

I pentastellati in Regione battono i pugni sul tavolo sulla situazione dei pompieri liguri. A rischio anche il nucleo sommozzatori spezzino.

I Vigili del fuoco in azione

“Il passaggio di un mezzo dei Vigili del Fuoco è segno evidente che qualcuno si trova in stato di emergenza. Ma a nessuno, o quasi, viene in mente che a trovarsi in stato di emergenza in questi anni sono anche gli stessi pompieri”. Parola di Marco De Ferrari, portavoce MoVimento 5 Stelle in Regione Liguria.
“Questa mattina i Vvf – prosegue – hanno manifestato davanti al consiglio regionale per avere risposte sul proprio lavoro e sul proprio futuro.
Il progetto per il riordino delle strutture centrali e territoriali ha avuto effetti devastanti sul servizio tecnico di soccorso. Prevede riduzione di personale. Dà avvio alla chiusura dei distaccamenti. Preclude ogni possibile trattativa sui numeri a livello nazionale dei vvf. Si parla di prolungamento dell’età pensionabile, ma non di rinnovo contrattuale, che non avviene dal 2008.
Gli effetti sono ben evidenti: circa 50.000 precari, che lavorano in condizioni destabilizzanti. Sono il sintomo del pompiere “usa e getta”. Un processo voluto dai governi e accettato dagli amministratori del corpo dei vvf, che non dà garanzie, nè stabilizzazione.
C’è carenza di organico. L’età media sfiora addirittura i 50 anni. L’Europa ci chiede un pompiere ogni 1.500 abitanti. In Italia ce n’è uno ogni 15.000. E per come è strutturato il nostro territorio, dovremmo avere una media anche più alta di quella che ci chiede l’Europa.
I servizi sono stati esternalizzati con l’effetto della loro inevitabile diminuzione e delle spese triplicate. Risultato: mancano pure i fondi per riparare i mezzi di soccorso, molti dei quali immatricolati addirittura 25 anni fa.
La produttività del soccorso significa solo assurdità: Genova, se subisse uno o più eventi alluvionali in un anno, sarebbe considerata una città “produttiva”, quindi tutti i distretti dei vvf devono rimanere aperti; mentre se capitasse l’anno in cui non ci sono alluvioni, il nostro capoluogo per il soccorso diventerebbe una città di “serie b” e si procede alla loro chiusura. Tutto questo è inaccettabile.
Il primo atto politico forte per potenziare il corpo dei vvf dovrebbe essere la stabilizzazione dei precari e il mantenimento dei distretti.
Se oggi ci sono risultati soddisfacenti nell’intervento dei vvf, è per la buona volontà di chi subisce quotidianamente turni massacranti. Durante i gravi eventi c’è chi ha lavorato anche per 25 ore consecutive. E anche questo alto senso morale e del dovere civico del personale, spesso, ha fatto accantonare i problemi del turnover e della retribuzione, che dovrebbe essere invece adeguata nei confronti di chi quotidianamente mette a repentaglio e a rischio la propria vita.
Infine, i vvf non possono essere collocati all’interno delle forze dell’ordine, ma devono essere collocati all’interno della protezione civile. Perché questo è il loro unico posto. I vvf non fanno ordine pubblico. Se lo si chiede ai cittadini, questi risponderanno ovviamente dentro la protezione civile, non dentro le forze dell’ordine. Ultimamente i vvf vengono chiamati in maniera coatta ad altre forze dell’ordine in determinate situazioni. Inamissibile: i vvf fanno un altro tipo di servizio al cittadino.
Lo smantellamento della forestale, dei vvf, della Polizia provinciale, conferma nel governo l’atteggiamento e l’approccio più speculativo possibile verso i corpi di tutela e di sicurezza. Il M5S non abbasserà la guardia, guardando anche a quello che accade alla Spezia, dove rischia la chiusura un presidio chiave come il Nucleo Sommozzatori.
I cittadini meritano un corpo dei vigili del fuoco messo nelle condizioni di garantire a loro protezione, una reale e totale protezione civile. Per questo abbiamo portato in consiglio un ordine del giorno con cui impegniamo la giunta ad attivarsi rapidamente per garantire:
– la riapertura del Nucleo Sommozzatori di La Spezia, di cui è stata disposta la chiusura e il mantenimento della sede provinciale di Savona, non convertendola in distaccamento;
– maggiore integrazione al Corpo dei vvf all’interno della riorganizzazione della Protezione Civile, per ottimizzare e coordinare le iniziative di gestione delle emergenze;
– un rafforzamento del rapporto tra Regione Liguria e il corpo dei vvf, attraverso la conferma delle funzioni di elisoccorso;
– un adeguamento degli organici alla media europea 1/1000.
Una prima risposta positiva è arrivata dal consiglio, che ha accolto in buona parte le nostre richieste, votando a favore del nostro odg. Ad eccezione del consigliere Costa (Ncd) e del Partito Democratico, che porta atti al voto in Regione contro le politiche nazionali di Renzi e non fa niente a livello di pressioni verso la stessa parte politica.
Ma, al di là delle contraddizioni politiche di alcuni, comincia timidamente a muoversi il processo di collocazione dei vvf all’interno della Protezione civile, come ha promesso oggi il governatore Toti. Ma non ci fermeremo qui, fino a quando le parole non si trasformeranno in fatti, i voti in azioni concrete”.

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