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Spezia calcio

Zavanella e i suoi ingegneri al "Picco", ci si muove anche sul fronte stadio

Due giorni in città per l'architetto e i suoi tecnici, sono ripartiti con una pila di documenti. Settimana scorsa c'era Bedin, dg della Lega di B, e prossimamente l'incontro con l'advisor Kpmg. Il dg Marino: "Non ci faremo trovare impreparati".

Distinti stadio "Picco"

Due giorni alla Spezia, con al seguito uno stuolo di ingegneri. Hanno fatto una radiografia allo stadio “Alberto Picco” e altre spedizioni simili seguiranno nel breve futuro. Gino Zavanella, l’architetto dello Studio Gau che sta realizzando il nuovo stadio di Fiume e che ha creato lo Juventus Stadium, era in città negli scorsi giorni. Mentre l’attenzione di tutti era rivolta al mercato, alle cessioni e agli acquisti, lontano dal brulicare di cravatte di Milano, lo Spezia faceva passi verso il futuro anche a pochi chilometri da Via Melara.
Da una parte Guido Angelozzi e Igor Budan a lavorare sulle trattative per rendere più vicina la squadra alla serie A, dall’altra Umberto Marino che, oltre a curare gli aspetti finanziari e burocratici del calciomercato, faceva da Cicerone al professionista torinese.

L’occhio clinico degli ingegneri e quello, in bilico tra la scienza e l’umanistica, dell’architetto hanno esplorato il vecchio impianto di Viale Fieschi alla ricerca di debolezze e punti di forza, peculiarità e caratteristiche del contesto. Nascerà un passo alla volta una mappa del’intero impianto con particolare attenzione alla Curva Ferrovia, dove c’è l’idea di dotare il settore più caldo e popoloso del “Picco” di una copertura. “E’ un discorso che va fatto a 360 gradi e deve riguardare eventuali esigenze future del club. Ma oltre a questo c’è la volontà di cercare di dare una copertura alla Curva Ferrovia, perché ci rendiamo conto che sarbbe un valore aggiunto per i nostri tifosi”, conferma il direttore generale Umberto Marino.
Una missione propedeutica. Gli ingegneri sono andati via con una serie di documenti da studiare che raccontano la storia della costruzione in fasi dello stadio. Quando torneranno, con le idee più chiare, avranno i mano i calcoli di stabilità. Il primo punto da capire è infatti se una mexi tettoia per la Ferrovia possa essere ancorata alla stessa mezzaluna di cemento armato o debba essere pensata per sostenersi da sola.

Parliamo ancora di una fase in cui si raccolgono le idee soprattutto. Poi si coinvolgerebbero tutti gli attori in gioco, a partire dal Comune, e infine ci si dedicherebbe ai progetti veri e propri. Un brain storming, se vogliamo chiamarlo così, che non si ferma allo studio Zavanella. Dieci giorni fa la visita del direttore generale della Lega di Serie B, Paolo Bedin, è stata in parte incentrata sul discorso “Picco”.
Lo Spezia guarda infatti con interesse al progetto B Futura che la cadetteria guidata da Andrea Abodi ha lanciato ormai da un paio di stagioni. Una piattaforma per facilitare il lavoro di quei club che vogliono investire sugli stadi, mettendoli a contatto con attori di livello europeo in questo campo. Uno tra tutti è Kpmg, gigante della consulenza manageriale che si occupa di fare studi di fattibilità per questo tipo di opere, in relazione al territorio dove devono sorgere. Non solo, individuano forme di finanziamento per la realizzazione e poi verificano come e se sia possibile sostenere l’impianto a livello di ricavi.
Insomma lo Spezia non si vuole far trovare impreparato, implicita conferma dei progetti a breve e medio termine, se non bastasse il profilo degli acquisti operati sul calciomercato. Due strade parallele che dovranno diventare una sola.

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