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La Spezia e Taranto, un gemellaggio a colpi di mitili

Storie di immigrazione, basi militari e la grande tradizione degli agricoltori del mare. La città pugliese invita la Spezia al Palio del Mediterraneo: sfida in acqua e ai fornelli. "Uniamoci per andare per ottenere i fondi europei per la pesca".

La Spezia e Taranto, città di mare, di porto, ma soprattutto simboli incontrastati della Marina Militare Italiana. Che in questi due avamposti nella seconda metà dell’Ottocento ha voluto installare le sue basi militari, nate ad una manciata di anni l’una dall’altra: quella spezzina, progettata da Domenico Chiodo, fu inaugurata infatti nel 1869, mentre l’Arsenale marittimo di Taranto, ideato da Antonio Pacoret De Saint Bon, fu messa in funzione nel 1889. Ed è proprio sotto lo stemma araldico della Marina Militare che nasce un gemellaggio tra due città molto più vicine dei mille chilometri che le separano. L’ostricoltura spezzina nasce infatti grazie ad un gruppo di immigrati tarantini che alla fine del secolo scorso migrarono al nord, importando tecniche e culture di pesca diverse da quelle liguri, dando vita alle coltivazioni che oggi vediamo riprese a distanza di un secolo con grande aspettativa dalla Cooperativa mitilicoltori.
“Legami di mare, con la presenza delle Arsenali ma anche centinaia di storie d’immigrazione – ha introdotto il sindaco Massimo Federici – che hanno mischiato questi popoli. Grazie ai tarantini abbiamo avuto l’ostricoltura ed oggi la riproponiamo con ottimi risultati”.

Il gemellaggio è stato sancito ufficialmente questa mattina nella sala conferenze di Palazzo Civico con radici sportive e sociali: già perché anche a Taranto hanno una loro festa del mare con tanto di competizione sportiva introdotta per la prima volta nel 1986 dal padre della manifestazione Francesco Simonetti. Anche nel caso pugliese si tratta di una regata in barca a remi, disputata da dieci equipaggi di due vogatori in rappresentanza dei dieci storici rioni cittadini. A Taranto il palio è articolato in due tornate, la prima l’8 maggio, giorno in cui si aprono i festeggiamenti del santo patrono della città San Cataldo, la seconda e decisiva nel mese di giugno. Gli equipaggi devono percorrere l’intero periplo del borgo antico vogando in piedi, come a Venezia, con i loro gozzi in legno, realizzati artigianalmente per riprendere fedelmente l’aspetto delle antiche imbarcazioni dei pescatori locali. La squadra che compie il percorso nel minor tempo si aggiudica la gara. La Festa del Mare, ideata nel 2013, ha riscontrato un grande successo già alla prima edizione ed è certamente l’iniziativa di punta per la quale l’associazione ha già investito molto. Attraverso le numerose attrattive che essa propone, tra cui le gare sportive, le attività di intrattenimento e di coocking show con i prodotti di qualità, è stato raggiunto l’obiettivo di animare il centro storico, raggiunto da oltre 20mila visitatori in tre giorni, molti dei quali da fuori. E quest’anno ci sarà anche la Spezia a gareggiare con i colleghi tarantini naturalmente sul prodotto più celebre: il muscolo, per dirla alla spezzina, la cozza, per tutti gli altri. “Ogni anno cerchiamo di migliorare – spiega Simonetti -, sicuramente quest’anno avremo qualcosa in più da dire. Faremo una vera e propria gara gastronomica, cucineremo a Taranto i muscoli della Spezia e le nostre cozze. So che ne andate molto orgogliosi ma noi siamo sicuri di vincere”. Presente alla conferenza stampa anche l’assessore alle Politiche Agroalimentari Fabrizio Nardoni, che ha concesso il suo contributo all’iniziativa ed era presente alla Spezia.

Il mare, i prodotti enogastronomici, le tradizioni e lo sport. Quest’ultimo gioca un ruolo fondamentale per l’integrazione sociale tra cittadini e popoli diversi, amplificata dall’introduzione del Palio del Mediterraneo, regata aperta alle diverse comunità italiane ed estere che affacciano sul nostro stesso mare. Quest’anno per la prima volta prenderà parte alla gara un equipaggio della Spezia (i senior dei Marola, le femmine del Canaletto), che giungerà nel capoluogo ionico grazie al gemellaggio instaurato tra il Palio ed il Comitato delle Borgate. L’assessore Nardoni: “Taranto e La Spezia compiano insieme questa strada di rivalutazione della risorsa mare. Il 6, 7 e 8 giugno la città di Taranto torna a celebrare la sua culla di storia e cultura millenaria. Celebreremo il mare e la mitilicoltura ionica in una tre giorni accenderà i riflettori su un comparto che dopo anni di relativo oblio torna a proporsi come protagonista nelle dinamiche di sviluppo dell’antica città spartana. E’ il segno di una attenzione nuova verso questo comparto, ma anche il tratto di una dimenticanza che per troppo tempo ha guardato al water front delle città solo come ad un elemento da cartolina e non come ad un reale potenziale di sviluppo economico integrato. E’ il tempo, evidentemente, di cambiare passo – sottolinea Nardoni (che è anche presidente del Taranto Calcio reduce da una notte insonne dopo la sconfitta di ier ieri a domicilio contro l’Arezzo che ha messo fuori i rossoblu dai playoff della serie D) che in qualità di coordinatore di tutti gli assessori regionali italiani in Conferenza Stato-Regioni, fa appello anche alle politiche nazionali. In gioco ci sono i fondi europei per la pesca (FEP), importanti risorse destinate alle imprese di settore, compreso quelle che si occupano di acquacoltura e mitilicoltura, e alle imprese che operano nell’ambito della risorsa mare quindi anche nei settori del turismo, della cantieristica e della ristorazione e spesso le politiche nazionali in questo senso mostrano la limitatezza di una visione poco strategica. Ed è il tempo per Taranto e per le sue produzioni di cozze nere e ostriche autoctone (ostrea edulis), per le importanti realtà turistiche tradizionali e di pesca e itti-turismo, per la sua eno-gastronomia di eccellenza di tornare a brillare per positività e non solo per le vicende giudiziarie legate alla presenza della grande industria. Taranto è altro. Tanto altro e per questo la Festa del Mare e il Palio del Mediterraneo offrono l’occasione di guardarla con occhi diversi. Il Palio del Mediterraneo ci riporta tutti sulla stessa barca riunendo la tradizione tutta italiana di città come La Spezia e Taranto che a queste radici culturali hanno indissolubilmente legato alla loro storia passata e moderna. Una sorta di gemellaggio ideale e vocazionale che dovrebbe spingerci a creare ulteriori ponti di collaborazione e rilancio del settore tra il capoluogo ionico e la città ligure, a cominciare dalla sfida da affrontare unitariamente su i temi della pesca mediterranea con un approccio innovativo che guardi ad una buona gestione della fascia costiera (il golfo di Taranto e il golfo dei poeti – ndr) e a una corretta tutela dell’ecosistema marino che a Taranto malgrado i colpi inferti dalla grande industria continua a riservare lo spettacolo di una grande colonia di cetacei ormai diventati stanziali”. E proprio su questa sfida ha puntato anche il presidente dell’Autorità portuale della Spezia, Lorenzo Forcieri: “Le Autorità portuali, le Regioni e per quanto possono i comuni devono pensare insieme i processi di difesa e l’aumento della qualità dei prodotti evitando facili fughe verso altri modelli. Le attività come la mitilicoltura vanno protette e alimentate L’arsenale militare di Taranto è una struttura attiva h24, nel cuore del Mediterraneo; Spezia dal canto suo offre una base sempre più orientata al supporto e alla manutenzione. Facciamo in modo che le nostre specificità vengano promosse e comprese prima a livello nazionale e poi a Bruxelles”.

Nel programma della Festa del Mare e della Mitilicoltura ionica sono previste degustazioni di piatti tipici lungo la banchina nell’intera area espositiva della rassegna e a bordo delle imbarcazioni adibite al pesca-turismo, visite guidate al centro storico da terra e da mare, eventi sportivi, attività laboratoriali per la preparazione di menù e preparazioni gastronomiche, show-cooking con chef stellati, parate in costume legate al periodo medievale della città, esposizioni su gli antichi mestieri legati al mare, percorsi nella Taranto sotterranea e convegni scientifici dedicati a questo importante comparto.

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