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Klimt, turista alla Spezia

Il pittore austriaco visitò la città nel 1903 e rimase colpito da Viale Garibaldi. Inviò un cartolina che oggi è conservata al Leopold Museum di Vienna.

Un'immagine di Viale Garibaldi ai primi del '900 proveniente dalla collezione di Stefano Finauri

La Spezia ha un potere magico quanto misterioso. Non è sul Menhir del Diavolo che dobbiamo concentrarci questa volta, bensì sul fascino magnetico che la città ha sempre esercitato sui suoi visitatori. Poeti, scrittori, musicisti ed artisti sono passati da queste terre rimanendo come stregati.
Molti spezzini non sanno che, tra i grandi delle arti, a rimanere affascinato dalla splendida perla sul mar è stato il celebre pittore austriaco Gustav Klimt.
Era il 1903 quando l’autore de Il Bacio, L’Abbraccio, Le tre età della donna e di altre decine di capolavori, sostò alla Spezia per un breve periodo. La tappa spezzina faceva parte dell’itineriario di un viaggio che stava conducendo in Italia. Klimt partì da Firenze e oltre alla Spezia visitò anche Pisa, Mantova, Verona e Desenzano.
Tra le bellezze della Spezia, che all’epoca godeva dello stile liberty in ogni sua forma, Klimt rimase affascinato da uno scorcio che intravide in una cartolina che immortalava Viale Garibaldi.
Il pittore rimase così piacevolmente sorpreso dallo scorcio spezzino che decise di prendere una cartolina, spedirla, ed elogiare la città scrivendo che si trattava di un luogo molto bello.

La cartolina, ancora oggi, è conservata in bella mostra al museo Leopold di Vienna. All’interno delle varie sezioni è presente una serie di teche che custodiscono la corrispondenza di viaggio del pittore, tra cui la cartolina inviata dalla Spezia.

La biografia di Gustav Klimt, da treccani.it. Pittore austriaco (Baumgartner, Vienna, 1862 – Vienna 1918); è stato il principale esponente della Secessione viennese. Figlio dell’incisore e orefice boemo Ernst, incominciò a lavorare seguendo la professione paterna. Nel 1867 si iscrisse alla Kunstgewerbeschule, dove nel 1878 fu suo maestro F. Laufberger, che esercitò su di lui una profonda influenza. Fu Laufberger a procurargli, nel 1880, la commissione di decorare il palazzo, appena costruito, dell’architetto Sturany sullo Schottenring a Vienna. In quest’opera, che durò due anni, K. ebbe come aiuto il fratello Ernst junior e il più anziano F. Matsch. Con gli stessi decorò nel 1882 il soffitto del teatro di Reichenberg; l’anno dopo i tre artisti lasciarono la scuola e crearono un proprio studio. Nello stile del loro maestro, che risentiva del gusto decorativo di H. Makart, produssero un numero notevole di decorazioni: teatro di Fiume, 1883; Kurhaus e teatro di Karlovy Vary (Karlsbad), 1886-88; scalea delBurgtheater di Vienna. Nel 1891 cominciarono a dipingere le lunette sopra la scalinata del Kunsthistorisches Museum. Sono i primi lavori in cui l’opera di K. si distingue da quella degli altri due membri del gruppo, la cui attività fu interrotta in seguito alla morte del fratello Ernst nel 1892. Gli anni immediatamente successivi furono per K. ricchi di esperienze e di ricerche volte verso le problematiche del post-impressionismo (Musica, 1895, Monaco, Neue Pinakothek). Sempre più in contrasto con le autorità accademiche, nel 1897, seguendo l’esempio di quanto era già avvenuto a Monaco nel 1892, con altri 19 artisti fondò la Secessione viennese (Vereinigung bildender Künstler Österreichs, Secession), della quale fu presidente fino al 1905. Dal 1900 al 1903 fu incaricato di dipingere tre composizioni, ispirate alla Filosofia, alla Medicina e alla Giurisprudenza, per l’università di Vienna, tutte rifiutate e aspramente criticate perché ritenute oscene. In una alternativa di crudo naturalismo e di astratto decorativismo, K. aveva infatti cercato di esaltarvi la natura e la vita in antitesi con le convenzioni sociali. Intanto si maturava il suo stile più personale e inconfondibile, impostato su una preziosità inesauribile, raggiunta con l’uso di materiali diversi (oro, vetri), in un continuo svolgersi di forma dal reale all’astrazione decorativa. A formare la cultura figurativa di K. concorrono motivi bizantini e giapponesi e, soprattutto, elementi dello stile “floreale”. La pittura di K. mira a un’espressione raffinata, piena di sottintesi letterarî e simbolici, al cui cerebrale estetismo si associano accenti di acuta sensualità. La sua ricerca di sottili ritmi decorativi di linee e di colori ebbe grande influenza per la formazione delle correnti astrattiste, e dello stesso Kandinskij.

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