Tra tutte le sfaccettature della passione calcistica, quella per gli stadi di calcio è sicuramente una delle più floride. Siti specializzati e forum di discussione, la Rete e gli strumenti informatici hanno dato nuova linfa agli appassionati di questa particolare branchia. Che non valuta il gesto tecnico del calciatore o la classifica di una squadra, ma la bellezza architettonica, la solennità e la funzionalità di un impianto destinato al football.
Diego Angelotti e Nicola Mannini sono due spezzini che a studiare gli stadi di mezzo mondo hanno passato ore e ore. E un giorno hanno coinvolto un liceale di Cagliari, Italo Raffaelli che li aiutasse a visualizzare come sarebbe un “Alberto Picco” completato secondo i crismi del vecchio progetto dell’architetto Gregotti, e con un tocco personale.
Il frutto di questo lavoro sono i rendering che potete vedere nella fotogallery allegata, che su Facebook nel gruppo “Il nuovo stadio dello Spezia”, stanno ricevendo commenti di apprezzamento quasi unanimi.
“E’ una cosa nata per gioco – dice Angelotti – fatta in maniera amatoriale. Nessuno di noi è un architetto infatti anche se Italo, il ragazzo che ha creato le immagini, è in effetti molto bravo. Voleva essere una cosa fine a sé stessa, poi i rendering sono arrivati agli occhi del sindaco e c’è stato un incontro”. Un’oretta a Palazzo Civico con Federici, una chiacchierata e un sacco di complimenti per l’iniziativa.
“Il sindaco ci ha chiesto come abbiamo pensato la cosa e gli abbiamo descritto la nostra idea. Uno stadio da 15mila posti, con una tribuna allungata e resa uguale alla gradinata. Così anche la Piscina, che verrebbe uguale alla Ferrovia ma divisa in due in modo da tenere 2000-2200 posti per gli ospiti e destinare il resto ai tifosi di casa”. Niente è lasciato la caso, c’è anche un occhio alla storia.
“L’entrata storica non verrebbe toccata, e anzi tornerebbe ad essere usata. Certo abbiamo fatto i calcoli un po’ ad occhio, ma crediamo che il risultato sia quantomeno verosimile. Infine il riempimento dei fossati e l’abbattimento delle barriere tra campo e spalti”. Un piccolo gioiellino all’inglese che fa sgranare gli occhi ai tifosi. Tra sogno e realtà.