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Grazie alla generosità di una parrocchiana

La “Via Crucis” di Trentini collocata nel santuario del Buonviaggio

di Valerio Cremolini

Nostra Signora Buonviaggio

Grazie alla generosità di una parrocchiana, nella chiesa di Nostra Signora del Buonviaggio sono state benedette, al termine di una Messa celebrata da don Filippo Santini, quattordici formelle della Via Crucis, realizzate in cemento patinato dallo scultore spezzino Silvio Trentini (1947). Artista autodidatta, Trentini ha affinato la sua naturale talentuosità giovandosi dell’affettuosa vicinanza del suocero Rino Mordacci e conseguendo una particolare abilità nella modellazione del legno, materia che gli consente di affrontare temi diversi, tra cui espressivi ritratti. L’artista ha affiancato la passione per l’arte ad altra attività professionale e considera un concreto attestato di stima aver portato ora a termine il ciclo della Via Crucis: tappa importante dal punto di vista artistico ma anche straordinaria occasione di riflessione sul personale cammino di credente. La Via Crucis, del resto, è aspetto comune a pittori e a scultori, compreso proprio Mordacci, che hanno lasciato notevoli tracce della loro creatività in numerose chiese della diocesi, svelando la qualità di un durevole e meditato confronto che investe l’ambito della fede e la più complessiva esperienza religiosa. Nella Via Crucis del Buonviaggio sono apprezzabili la modellazione essenziale adottata da Trentini e la continuità stilistica delle varie formelle, diligentemente intitolate, nelle quali tra un clima di profonda trepidazione emerge la figura centrale di Gesù nella tormentata ascesa verso il Golgota. Nell’articolata opera si coglie bene la sensibilità artistica e umana di Trentini, diffusa nel racconto coinvolgente e sconvolgente delle stazioni, accuratamente disposte nel santuario, la cui costruzione è assegnata a fine Ottocento.

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