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A sarzana dal 5 al 10 giugno

La nuova edizione del Festival Nin – Nuove Interpretazioni Moltitudine è alle porte

Pugnana e Baudone

Nin – Nuove Interpretazioni arriva alla sua XV edizione, nel 2024 il fulcro sarà “Moltitudine”, un omaggio alla pluralità e alle sue forme, un’unione che non è omologazione ma confronto e dialogo. Sarzana sarà nuovamente la cornice dentro la quale si muoveranno attori e artisti, l’apertura della rassegna sarà il 5 giugno alle ore 21 presso il Gran Caffè e prevede l’esibizione di diversi cantautori. Durante l’opening ci sarà l’intervento della Cooperativa Mondo Aperto, con la quale OrdineSparso ha collaborato già in passato e il concerto, tra gli altri artisti, di Manuel Apice, cantautore spezzino vincitore del Premio Fabrizio De André 2019 e del Premio Bindi nel 2022.
La rassegna si svilupperà anche fuori dal teatro e coinvolgerà i giovani, per le serate dal 7 al 9 giugno alle ore 23 Gran Caffè sarà organizzato il DopoFestival: dj set e rassegna con artisti under 30 in libera esibizione, un’occasione per far incontrare artisti e pubblico.
“Per questi 15 anni di Nin – Nuove Interpretazioni, abbiamo scelto come tema la moltitudine: moltitudine di colori, di modi d’essere e di vite – spiega il direttore del Festival Giovanni Berretta – gli incontri della nostra esperienza, ma soprattutto l’incontro con l’altro, sono essenziali per arricchire artisticamente. In questa edizione grande spazio sarà lasciato ai monologhi curati da Jonathan Lazzini, già vincitore del Premio Testori, e interpretati da attori di diversa provenienza. Puntiamo molto sulla formazione dei giovani -continua il direttore – Ordinesparso è una compagnia di ricerca teatrale e nel nostro sperimentare diamo sempre forte risalto ai contesti di provenienza di ognuno. Non vorrei anticipare troppo, ma durante Nin, anche grazie alla partecipazione della cooperativa Mondo Aperto, si parlerà di seconde generazioni e integrazione, senza mai allontanarsi troppo dall’arte come espressione del sè.”
La realizzazione di Nin – Nuove Interpretazioni è resa possibile grazie al contributo di Fondazione Carispezia nell’ambito del bando “Cultura plurale e sostenibile” e dal bando Call For Ideas 2024 del Comune di Sarzana. Il Festival potrà così proseguire anche quest’anno e continuare il suo percorso di affermazione come realtà culturale di riferimento per il territorio e non solo.

Il festival prevede appuntamenti dal 5 al 10 giugno 2024, ma le iniziative non finiscono, infatti dal 2 al 10 luglio avrà luogo il progetto Antithesis, un percorso di formazione teatrale per 6 attori promosso dalla Compagnia Ordinesparso e dall’agenzia di comunicazione No-Noise. La residenza artistica dura in tutto 30 giorni e quella a Falcinello (Sarzana) è la prima parte, al termine di questo periodo ci sarà la restituzione alla città il 12 luglio al Teatro Impavidi di Sarzana.

Giovanni Berretta

Prima serata:
Il 6 giugno nel Teatro Impavidi verrà portato sul palco Il Suo Nome a cura della compagnia Ordinesparso e con la scuola Danseavie – corpo unico, con la regia Giovanni Berretta.
Lo spettacolo racconta la persecuzione e l’assassinio di Jean-Paul Marat, rappresentato dalla compagnia filodrammatica dell’ospizio di Charenton sotto la guida del marchese de Sade ed è liberamente tratto da un’opera di Peter Weiss. A cosa ci si ispira? In un manicomio francese il Marchese de Sade decide di allestire una rappresentazione teatrale sull’assassinio di Jean-Paul Marat, in cui sono i pazienti stessi a mettere in scena il dramma sotto la guida del direttore Coulmier. In un continuo sovrapporsi di narrazioni la rivoluzione si mescola con la vita quotidiana nel manicomio e le storie di ogni folle si legano alle storie della rivoluzione. Gli ideali nichilisti di Sade si scontrano con quelli utopici del Marat, dando vita ad una dicotomia attorno alla quale orbitano le storie di tutti gli altri personaggi. Che cosa significa rivoluzione? Che cosa significa guerra? Che cosa significa libertà? Gli ideali e i sogni che coltiviamo ogni giorno sono in attesa di una risposta.
Performer: Andrea Pugnana, Cristian Zinfolino, Beatrice Mencarini, Laura Cinelli, Ilaria Baudone, Nicola Albertarelli, Greta Sabbatini, con la partecipazione di “Scuola di danza Danseávie-corpo Unico” Regia di Giovanni Berretta Compagnia Ordinesparso.

Seconda serata:
Il festival proseguirà il 7 giugno, ore 21 nella Sala Ocra con Le parti scomode a cura di Marila Piccini e Nicola Pinelli. Le parti scomode esplora le tensioni e le dinamiche tra due individui nell’ambito della vita quotidiana. Esperienze condivise, conflitti irrisolti ed emozioni permeano le relazioni umane nella complessità di condividere spazi fisici ed emotivi. Le voci, a volte sussurrate, creano un’atmosfera intima e personale, uno spazio privato, una bolla in cui possiamo rifugiarci tutti.
Sangue e pelle è la rassegna di monologhi a cura di Jonathan Lazzini e nella seconda serata proporrà al pubblico Colori di un mondo dimenticato con Federico Mosca. Questo spettacolo, che pone la natura al centro, sarà un viaggio in un mondo che non siamo più abituati a guardare, a vivere, a respirare. Canzoni, poesie e suoni che nascono nel cuore dei boschi, su rami d’ulivo, sulle rive dei torrenti, e si incontrano e scontrano con l’essere umano, che abita i paesaggi colorandoli delle sue emozioni.

Terza Serata:
L’8 giugno alle ore 21 nella Sala Ocra andrà in scena Verità – L’ultimo nastro di Giò regia Jonathan Lazzini, con Giovanni Berretta. Il presente è frutto delle scelte del passato, un uomo ripercorre tutta la sua vita. Lo fa per ricordare il senso delle sue azioni. Per prepararsi a compierne di nuove, più grandi, definitive. Lo spettacolo è tratto da “L’ultimo nastro di Krapp” di Samuel Beckett, L’ultimo nastro di Giò ne ricalca la struttura, omaggiandone l’ironia distruttiva, cercando di trovarsi uno spazio nuovo legato alla reale biografia dell’attore che interpreta la pièce.
Sangue e pelle con la regia di Jonathan Lazzini porterà sul palco Il piccolo uomo in fondo al vostro cuore con Marco Mavaracchio. Un attore entra in scena. Perché lo fa? Cosa sera di ottenere? Vuole insultare il pubblico o redimerlo? Nei panni di un Kinski moderno, l’attore attraversa in breve un novecento di violenze e speranze con la voglia di azzerare ogni discussione e riportare al centro l’essere umano, che sconfitto e abbandonato può oggi ripartire da capo e costruirsi un nuovo posto nel mondo.

Quarta serata:
Il festival continua il 9 giugno alle ore 21 in Sala Ocra con l’appuntamento Eco dal mondo a cura della compagnia Tecnologia Filosofica. Ancora una volta la mobilitazione e l’individualità sono protagoniste in questa performance che reinterpreta la tradizione della commedia in modo soggettivo e attuale.
Sullo sfondo dei moti di piazza, nell’eco della piazza, in scena un Arlecchino o almeno quello che ognuno di noi riconosce come il celebre personaggio della commedia dell’arte italica, ma che rivisto e corretto ai giorni nostri, non si presenta tanto nella sua versione frizzante e baldanzosa, quanto piuttosto sagoma dimessa e riflessiva. Prendendo spunto dal dipinto di Picasso “Arlecchino allo specchio” vengono esplorate le possibilità fisiche e le posture del personaggio nel tentativo di farlo uscire dalla tela picassiana, per riflettere sulla condizione umana dinanzi ai crocicchi della vita. Un mito orfico narra che Dioniso fanciullo è attirato dai Titani con vari giocattoli, fra cui uno specchio. Proprio mentre la divinità contempla l’immagine che lo specchio gli rimanda – non la sua immagine, ma quella del mondo – i Titani lo sbranano. Agli artisti è venuto naturale collegare il mito al dipinto di Picasso: Arlecchino allo specchio…cosa vede? Da qui l’impressione che, come Dioniso, Arlecchino veda il Mondo, la totalità frantumata di se stesso, gli uomini, le cose, noi stessi. Eco dal Mondo è curato e realizzato da Paolo De Santis, Francesca Cinalli e Amalia Franco
Sangue e pelle nella serata del 9 giugno metterà in scena Adele di Nicole Amodio Idioma con Giovanni Berretta. Una storia eterna, una donna e sua figlia. Ora, nel 2024, i primi attimi compreso il passato, di una storia reale che prende vita e sogna vita. In scena la voce rauca, vecchia di un attore che racconta la musica ed il canto di una giovane madre.

Quinta serata:
La rassegna di spettacoli di Nin – Moltitudine si concluderà il 10 giugno alle ore 21 nella Sala Ocra con Chereomania. “Ogni giorno è l’ultimo giorno. Nulla mai ha fine, eppure tutto termina in un sacrificio. Cinque streghe, sorelle, che si amano ma si tradiscono, infinite volte; e nonostante sappiano che ogni giorno è e sarà sempre lo stesso giorno, non dimenticano l’amore, non si dimenticano l’una dell’altra né dimenticano che l’ultima grande magia rimasta, e che resiste alla fine di ogni cosa e di ogni tempo, è solamente il loro corpo. Brucia, strega, brucia!” Lo spettacolo è a cura di “Nel Segno di Giuseppe” con Nicola Furia, Sofia Piola, Ana Popovic Scopsi, Chiara Angeli, Giuseppe De Meo, regista.
Sangue e pelle per l’ultima serata coinvolgerà il pubblico con X- Fiore fra due fiumi, un’indagine teatrale sugli opposti che ci abitano. Una canoa di carta idrorepellente; sconnessa sulle acque, non legata. A fianco, in piedi, una giovane donna con i capelli lunghi e neri, gambe lunghe e nude, aggrappata a un bastone nodoso pieno di ornamenti. Sorride, facendo splendere al sole denti bianchi e forti come zanne. Sa che non è suo il mondo, ma lei è del mondo e lo protegge, fiera come il lupo che le siede accanto. Il monologo è di e con Marzia Gallo.

Berretta, Lazzini, Apice

Dal 2 all’ 11 luglio presso lo Spazio Nin
Residenza Anthitesis – progetto artistico
10 giorni di workshop ed attività creative per 6 talenti artistici under 35 selezionati

12 luglio presso il Teatro Impavidi
Anthitesis: serata finale
restituzione alla città, con esibizione degli artisti/maestri partecipanti in uno spettacolo teatrale unico, creato appositamente per la città ospitante.

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