Un doppio presidio per dire senza indugi che la 194 non si tocca. Questa mattina attivisti e attiviste del Coordinamento donne Cgil, Conferenza delle democratiche Pd, Udi, Anpi, Rifondazione comunista, Circolo Pertini, Collettivo 8 marzo, Arci, Uaar, Amnesty International che aderiscono alla Rete 194 si sono ritrovati dapprima davanti alla sede del consultorio di Via 24 Maggio per poi spostarsi di fronte all’ingresso dell’Ospedale Sant’Andrea e continuare l'azione di volantinaggio in occasione dell’anniversario della Legge sull’interruzione di gravidanza 194. “La L 194 non si tocca, il diritto delle donne ad abortire in modo legale e sicuro non si tocca – recita la nota della Rete 194 -, vigiliamo affinché la presenza dei medici obiettori non limiti la legge 194 e deve essere garantita la presenza di medici non obiettori in numero sufficiente alle esigenze del territorio. Diciamo stop al provvedimento del Pnrr che accoglie le associazioni anti abortiste nei consultori. L’accesso ai consultori deve essere libero da ogni ideologia. Il numero dei consultori deve essere proporzionato rispetto alla popolazione del nostro territorio. Vogliamo poter decidere liberamente cosa fare con i nostri corpi“. Le associazioni chiedono che i consultori siano laici e basati sui bisogni delle persone, sostenere, oltre alla gravidanza e alla genitorialità, l’educazione sessuale e la formazione alla prevenzione: "I consultori non devono essere luoghi in cui si colpevolizzano le donne che scelgono l’interruzione volontaria di gravidanza, le risorse date ai consultori devono garantire il loro corretto funzionamento e l’implementazione dei servizi nell’ottica di un sostegno reale a chi vi si rivolge, i consultori devono garantire, al loro interno, personale qualificato e adeguatamente formato. Vogliamo l’aborto farmacologico come principale modalità per praticare l’igv e che la pillola RU486 venga somministrata dai consultori stessi per evitare l’ospedalizzazione”.