“Il combinato disposto tra la grottesca vicenda del dimensionamento scolastico portata avanti da Regione Liguria a fine novembre e la norma contenuta nel decreto milleproroghe varato da poco dal governo, che abbassa di quattro unità in Liguria le scuole da accorpare, ha generato incertezza e confusione non solo negli addetti ai lavori, uffici scolastici regionali e provinciali, dirigenti scolastici e docenti, ma soprattutto negli alunni e nelle loro famiglie, che in tutte le province della Regione non sanno ancora che fine faranno”. Lo affermano in una nota il consigliere regionale e comunale della Lista Sansa e di Leali a Spezia, Roberto Centi, e la consigliera comunale e provinciale di Leali a Spezia, Giorgia Lombardi, commentando le ultime novità emerse riguardo al Piano di dimensionamento scolastico della provincia spezzina e più in generale di quelli della Liguria.
“Le uniche certezze – proseguono Centi e Lombardi – sono che la matassa ingarbugliata dalla Regione e dalle Province stesse verrà sbrogliata d’imperio da un Commissario ad acta e che al momento le uniche province che hanno proceduto al loro compito, peraltro in modo raffazzonato e rocambolesco, sono state La Spezia e Imperia, che hanno eliminato rispettivamente tre e quattro dirigenze, accorpando di fatto rispettivamente sei e otto scuole. Genova non ha fatto nulla e Savona non ha accorpato in due casi su tre. Si è verificato in pratica quello che avevamo denunciato più volte sia nelle Commissioni che nei consigli regionale e provinciale: come al solito in questa Regione esistono figli e figliastri e come al solito La Spezia finisce nel tritacarne, o per mancanza di iniziativa politica nel difenderla o per incertezze e parzialità nelle procedure. Ora la situazione pretende un’unica soluzione, visto che il Governo, con grave errore e tra mille autentici sprechi, ha insistito nel non destinare alla scuola i fondi aggiuntivi che le consentirebbero di procedere senza tagli: si accorpino in fretta le scuole genovesi che devono essere accorpate (almeno 4 su 6) eliminando uno squilibrio prevaricatore e furbesco nei confronti del resto della Liguria e si accorpi una scuola in meno in Provincia della Spezia e una in provincia di Imperia. E soprattutto si colga l’occasione per rivedere in ogni provincia il piano generale di dimensionamento, adottando soluzioni serie e condivise, che guardino realmente ai territori, che prevedano nel caso anche distribuzioni e spacchettamenti diversi dei plessi nella distribuzione alle singole scuole. E infine che si adottino criteri che guardino a una realistica proiezione futura del numero di alunni e tengano conto delle progettualità didattiche e formative, senza favoritismi politici o territoriali, come accaduto alla Spezia e da noi più volte denunciato”, concludono Centi e Lombardi.
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