Roberto Peccenini direttore della sezione spezzina dell’Ufficio scolastico regionale lascia il suo incarico, al suo posto arriverà da Imperia Michele Lattarulo, dirigente scolastico e già tra i dirigenti tecnici dell’ex provveditorato ligure. Il prossimo 16 novembre poi ci sarà un giro istituzionale per introdurre il cambiamento. Per molti l’avvicendamento di Peccenini, in carica dal 2016, è un fulmine a ciel sereno e interpellato da Città della Spezia ha spiegato le sue motivazioni, dietro le quali non ci sarebbe “nessun segreto” ha detto.
“Ho assunto questo incarico come supporto all’Ufficio scolastico regionale e il rinnovo è stato periodico. Io sono andato avanti tutti questi anni per spirito di servizio – ha spiegato il dirigente – e il mio lavoro su questo territorio è stato un alimentato da un impegno forte, sostenuto da tutti i collaboratori che ringrazio. Questo percorso è stato fonte continua di soddisfazione e il mio approccio è sempre stato di collaborazione. I miei anni spezzini sono stati complicati, ricordiamo con una pandemia di mezzo. Sei mesi fa mi è stato chiesto di stringere i denti in attesa di un cambiamento che è arrivato. Ora sul territorio arriverà il dottor Lattarulo, un collega che stimo profondamente al quale faccio tutti i miei migliori auguri e mi permetto di aggiungere ‘largo ai giovani””.
Al termine dell’incarico spezzino Roberto Peccenini proseguirà con il suo ruolo di ispettore e coordinatore dei dirigenti tecnici. “Si tratta di un compito molto importante perché chi lo assolve deve accompagnare il mondo della scuola attraverso le riforme e l’innovazione, – concludendo e facendo trasparire una certa serenità ha aggiunto – tra non molto tempo per me arriverà il momento della pensione ma fino a quel giorno non resterò ‘in panciolle’ accoglierò nuove sfide portando avanti il mio incarico di coordinatore e migliorare le offerte formative della scuola. Ci sarà comunque modo di tornare alla Spezia, con un altro ruolo, quindi non mancheranno le occasioni. Mi preme anche fare un ringraziamento a chi ha voluto raccontare la scuola senza toni sensazionalistici ma cercando di capire cosa accade e coglierne le sfumature”.