Solamente una settantina di migranti trascorrerà la notte al Pala Expo, in attesa di partire domani mattina per le città del Nord e del Centro Italia che si occuperanno della loro accoglienza. Tutti gli altri sono già stati ricollocati tra Genova e Varazze, per quel che riguarda la Liguria, e in altre province di Umbria, Veneto, Toscana e Lombardia.
Le operazioni di sbarco dei passeggeri della Geo Barents hanno visto la macchina dell’accoglienza coordinata dalla prefettura spezzina impegnata dal pomeriggio alla serata di ieri, con lo sbarco di 124 persone, mentre nella giornata di oggi c’è stata una accelerazione e già prima delle 14 tutti i profughi avevano lasciato la nave di Medici senza frontiere ormeggiata al Molo Garibaldi.
Nella serata si sono concluse anche gli adempimenti della Polizia di frontiera e il quadro è così risultato definitivo. Tutti i 42 minori non accompagnati, tra cui 10 ragazze, sono partiti alla volta delle destinazioni individuate dal ministero dell’Interno e solamente 9 migranti sono stati assegnati alla Spezia, ospitati presso le strutture di Caritas.
“Dopo questa difficile esperienza – hanno comunicato i responsabili della missione di Medici senza frontiere – tutti i sopravvissuti ora hanno solo bisogno di ricevere le cure e la protezione adeguate. Auguriamo loro il meglio per il resto del viaggio. In conformità con il diritto internazionale, è fondamentale che tutti i sopravvissuti sbarchino al più presto in un luogo sicuro. Il governo responsabile deve fare ogni sforzo possibile per ridurre la durata della permanenza dei sopravvissuti sulla nave che li assiste, in linea con le Linee guida sul trattamento delle persone soccorse in mare. La decisione di assegnarci un porto lontano non tiene conto del benessere dei sopravvissuti appena soccorsi”. Un nuovo appello al rispetto dei trattati internazionali che giunge dopo le tensioni tra il governo italiano e quello francese, ma soprattutto, per quanto riguarda l’ultimo viaggio della Geo Barents, dopo giorni di navigazione dal Canale di Sicilia al porto spezzino che per la seconda volta in poco più di tre mesi ha visto l’approdo della nave oceanografica battente bandiera norvegese.
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