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Rotto il ghiaccio

Il sindacato militare chiede più alloggi e la riforma del sistema previdenziale

Buona presenza nelle tre assemblee organizzate tra l'arsenale e la caserma Duca degli Abruzzi, le prime per una rappresentanza dei militari della Marina Militare. Alle viste le trattative per il rinnovo contrattuale del personale non dirigente per il triennio 2022-2024. "Crediamo che il sindacato possa farsi portatore delle aspettative di coloro che non scelgono di dimettersi o di rivolgersi ad avvocati e studi legali per risolvere il loro singolo problema".

SIM Marina

Rigenerazione del parco alloggi, adeguamento del sistema retributivo e previdenziale, tutele per le famiglie del personale imbarcato, a volte impegnato in navigazione per mesi. Tutto declinato nell’ottica del rinnovo contrattuale per il personale non dirigente per il triennio 2022-2024, a cui per la prima volta saranno chiamati al tavolo anche i sindacati del personale militare. Questi i temi trattati presso la base navale della Spezia nelle tre assemblee organizzate negli scorsi giorni, dal Sindacato Italiano Militare Marina.

Sono state le prime nella storia. “Registriamo innanzitutto l’atteggiamento collaborativo della forza armata, che ci ha concesso senza alcuna difficoltà i locali per lo svolgimento delle assemblee – sottolinea il segretario nazionale Walter Gianardi -. Le sensazioni sono state molto positive, la sinergia che si respira tra personale di ogni ruolo ed anzianità fa ben sperare per il proseguimento dell’attività”. Dopo aver rotto il ghiaccio, il prossimo passo sarà “realizzare una piattaforma di richieste economiche e normative per il rinnovo contrattuale per il triennio che scadrà nel 2024 e per introdurre riforme al sistema previdenziale che renda sostenibile la vita del personale che andrà in pensione con il sistema contributivo”, spiega il segretario regionale Warner Greco.

I tre incontri si sono svolti tra l’arsenale e la caserma Duca degli Abruzzi. “Anni di disattenzione verso la logistica di supporto, come alloggi, mense e trasporti, ha acuito la crisi numerica della forza armata – dice il presidente Antonio Colombo -. Crediamo che il sindacato possa farsi portatore delle aspettative di coloro che non scelgono di dimettersi o di rivolgersi ad avvocati e studi legali per risolvere il loro singolo problema, ma che restano nella convinzione che uniti si possano trovare le soluzioni per lavorare serenamente per questa grande istituzione”.

SIM Marina

 

Presenti anche Massimo Catuogno della segreteria nazionale e Cesare Gambari della segreteria ligure per questa prima volta definita “storica”. Prossimamente nuove assemblee saranno organizzate a Roma e presso una sede siciliana. Circa trecento gli iscritti al Sim Marina nella sola Liguria, concentrati soprattutto alla Spezia, base della Prima divisione navale. Il progetto Base Blu dovrebbe nei prossimi anni ampliare l’area della Darsena Duca degli Abruzzi fino ad ospitare 14 unità maggiori, compresa la nuova portaerei Trieste oggi alla prese con le prove in mare prima della consegna alla Marina Militare. “Iscrivetevi – l’appello del sindacato -. Solo insieme potremo essere ascoltati con attenzione dalla Forza Armata e dalla politica. Un sindacato forte si potrà far valere anche in sede di rinnovo contrattuale e dare contenuti alla specificità della nostra professione sul mare”.

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