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Il sindacato prende le distanze

Porto, Cub trasporti: “Le crisi le pagano sempre i lavoratori”

Porto della Spezia, LSCT, Contship, container

“Apprendiamo dai comunicati usciti in questi giorni che Lsct ha richiamato al tavolo le tre sigle confederali per discutere dei provvedimenti che intende utilizzare al fine di evitare gli ammortizzatori sociali e, come era lecito prevedere anche in questo caso, le disposizioni che sono state avanzate sono un netto attacco ai lavoratori, attraverso un aumento degli strumenti di flessibilità, una gestione più oculata dello straordinario e la richiesta di parte delle ferie, il tutto al fine di esigere un pezzo di salario come primo rifugio di difesa da parte aziendale”. E’ quanto si legge in una nota del Cub trasporti della Spezia che prosegue: “Non si può negare che la situazione geopolitica ed economica è totalmente instabile, il calo dei traffici deriva anche da una relativa diminuzione della produzione internazionale, ma non possiamo accettare che tutto questo lo debbano pagare in primis i lavoratori, specialmente perché lo scalo spezzino arriva da un trend di anni da “record di movimentazioni” e giungere a scelte così drastiche ci sembra una vera e propria forzatura che potrebbe poi assumere, nel caso di prolungamento del momento negativo, anche caratteri strutturali sui quali un domani potrebbe essere difficile ritrattare
nelle future fasi di ricontrattazione”.

“Prendere accordi senza ponderare bene le dinamiche che ci circondano – prosegue la nota – è sempre un azzardo che pagano i lavoratori, ne è un esempio plateale l’ultimo contratto integrativo siglato da Cgil, Cisl e Uil, con il quale si è deciso di convertire parte del premio produzione in buoni pasto, legandolo anche alle giornate di presenza, questo, alla luce della crisi odierna, con certezza andrà ad intaccare il reddito dei dipendenti”.
“Per tali motivazioni – conclude la nota – siamo in netto contrasto con quanto è stato proposto, ritenendo inoltre che accettare queste condizioni senza avere nessuna previsione sul futuro e privi di minime garanzie, è senza alcun dubbio una scelta totalmente sbagliata e rischiosa”.

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