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Sanità ligure

Mancano i medici, Centi: “Numeri preoccupanti e incertezze su case di comunità”

Medici

Esattamente 165 zone in tutta la Liguria sono state carenti di medici di medicina generale nell’arco del 2022, e di queste 68 non hanno ancora trovato una copertura, quindi il 58,79% degli ambiti territoriali restano ancora carenti. È questa la fotografia in numeri della situazione di carenza di medici di medicina generale che l’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola, ha dato al consigliere della Lista Sansa Roberto Centi, rispondendo ad una sua interrogazione sul tema. “Oltre ai numeri preoccupanti forniti – commenta Centi – ciò che preoccupa, anche l’assessore, è il ruolo dei medici di medicina generale nelle nuove Case di Comunità. Se oggi i cosiddetti ‘medici di famiglia’ sono un riferimento, soprattutto per la popolazione anziana, e fungono da elemento di capillare vicinanza globale alle famiglie e di raccordo tra il territorio e gli ospedali, nelle nuove Case di Comunità si rischia di perdere tutto questo patrimonio. Come confermato anche dall’assessore Gratarola, infatti, il rischio per i cittadini è di non avere più un medico di riferimento ma di trovare un medico di turno nella Casa di Comunità di riferimento”.

Per il consigliere regionale della Lista Sansa la carenza di medici di medicina generale è un problema significativo oggi – dalla seduta della Commissione Sanità del 4 luglio 2022 è emerso che ben più di cento mila cittadini sono privi di un medico di medicina generale in Liguria – ma che può diventare ancora più critico in futuro. “Due dati devono allarmarci per i prossimi anni – spiega Centi – da un lato il trend nazionale che prevede che nel prossimo futuro i medici di medicina generale passeranno dalle attuali 41 mila unità a 35 mila. In seconda battuta, ma non meno importante, vi è poi la questione dell’emigrazione dei nostri giovani medici neolaureati: a livello europeo i medici italiani rappresentano il 52% del totale di tutti i medici emigrati nel Continente. Numeri che fanno emergere anche il problema della spesa che affrontiamo per formare dei medici che poi vanno a prestare servizio in un altro Paese”.

In conclusione, per Roberto Centi, la questione dei medici di medicina generale meriterebbe di essere affrontata insieme a tutte le altre problematiche sanitarie liguri in un modo globale e completo. “Esiste uno strumento che si chiama piano sociosanitario che dovrebbe servire per prendere atto di tutti i problemi e per porvi rimedio con delle soluzioni globali – sottolinea Centi -. Oggi di quel piano non sappiamo ancora nulla come consiglieri regionali e continuiamo ad affrontare i temi sanitari in modo segmentato senza mai confrontarci con una visione complessiva che possa anche risolvere l’annoso problema degli squilibri delle prestazioni e della qualità dei servizi tra le diverse Asl”.

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