Presentata un'interrogazione

Lerici, ‘Cambiamo con passione’ chiede trasparenza su introiti e destinazione delle spiagge in concessione

"Ci domandiamo anche se le normative in materia di demanio marittimo siano mutate: su alcuni arenili veri e propri ristoranti per 365 giorni all'anno".

“Con bando pubblicato in data 20 marzo 2017, il Comune di Lerici procedeva ad affidamento della gestione, per un periodo di nove anni (dal 2017 al 2026), del servizio delle spiagge libere attrezzate in concessione al Comune medesimo. Il criterio adottato dall’ente al fine dell’individuazione dei nuovi gestori degli arenili era quello del massimo rialzo rispetto al prezzo base d’asta all’uopo fissato. Recentemente il sindaco Leonardo Paoletti ha dichiarato pubblicamente che l’introito annuo derivante dalla gestione degli arenili dovrebbe far confluire nelle casse comunali circa 560mila euro. Tuttavia, per il triennio 2017-2018-2019 da evidenze documentali dell’ente le entrate relative alla gestione degli arenili si attestavano su 513.530,94 euro per ogni annualità, comprensivi di Iva, di cui 420.927 derivanti da percezione diretta del canone di gestione. La medesima documentazione dell’ente indicava, altresì, le spese finanziate con i proventi spiagge che, come noto, per legge, sono vincolate a servizi connessi alla gestione, opere di difesa della costa e simili. Abbiamo quindi ritenuto di chiedere all’amministrazione di fare chiarezza su: somme introitate, loro utilizzo (che è vincolato), consuntivo dei pagamenti ed esito contenziosi in essere con gestori (es. Fiascherino) che non avevano versato il relativo canone di gestione”. Lo dichiara in una nota il gruppo consiliare lericino Cambiamo con passione, che presenta un’interrogazione a risposta scritta per avere delucidazioni su introiti derivanti dalla gestione spiagge e loro destinazione.

“Ci domandiamo, inoltre – proseguono dal gruppo di opposizione -, se le normative in materia di demanio marittimo siano mutate, tenuto conto che su alcuni arenili, ormai, insistono veri e propri ristoranti per 365 giorni all’anno e se la circostanza sia in qualche misura al vaglio di questa amministrazione. Le spiagge sono un bene comune e meritano attenzione e, soprattutto, trasparenza. Insisteremo sul tema anche perché riteniamo che, al netto delle legittime battaglie politiche (potremmo dire storiche) di questa amministrazione sugli arenili, sia evidente a tutti che la gestione degli e la qualità del sevizio stia peggiorando anno dopo anno. Per tacere della suddivisione degli spazi pubblici e privati attrezzati già oggetto di nostro interessamento, come sempre nel merito, tramite interrogazioni ad hoc. Ci auguriamo, in ultimo, di essere messi nella condizione di aprire un dibattito di qualità sul contenuto delle questioni evidenziate senza assistere alle solite polemiche trite e ritrite su gestioni passate che da anni vengono ripetute a mo ‘di “mantra”. Gestioni che sicuramente possono essere criticate sul piano politico, come è legittimo che sia, ma giudicate altrettanto legittime dai Tribunali civili, penali, amministrativi e persino dalla Corte dei Conti. Da par nostro, per restare alla politica, a quello in vigore, in cui il Comune non svolge alcuna funzione, continuiamo a preferire un modello in cui la parte pubblica ha voce in capitolo e il privato offre, anzitutto, servizi di qualità (molti dei quali, dapprima dispensati dai soci privati, oggi sono stati posti a carico del Comune) rispetto a quello in cui, pur di monetizzare e senza sapere, in dettaglio, neppure come si impiegano le risorse, si deroga totalmente a qualsiasi attività di indirizzo e controllo della gestione di un bene che è e resta pubblico”.
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