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Interrogazione in regione

Ugolini: “Assessore accusa famiglie di uso improprio Pronto soccorso”. Gratarola: “No, racconto dei fatti per rendere giustizia”

Il consigliere M5S: “Interrogato sul caso della bambina di 3 anni portata al Sant’Andrea la sera del 7 gennaio per forti dolori addominali e poi ricoverata molte ore dopo al Gaslini, l’assessore non ha risposto nel merito". La replica: "Non vi è alcun dubbio che la paziente del caso specifico dovesse essere centralizzata verso l'istituto, come da linee guida e buona pratica medica".

Pediatria e il Pronto soccorso pediatrico al Sant'Andrea della Spezia

“Interrogato sul caso della bambina di 3 anni portata al Sant’Andrea la sera del 7 gennaio per forti dolori addominali e poi ricoverata molte ore dopo al Gaslini dove è stata sottoposta a un’appendicectomia, l’assessore competente oggi non ha risposto nel merito, accusando addirittura le famiglie di fare un uso improprio dei Pronto soccorso”. Lo dichiara in una nota Paolo Ugolini, consigliere regionale del Movimento cinque stelle, in riferimento al dibattito di stamani in consiglio. “Intanto, contesto, referto alla mano, i tempi riportati in aula dall’assessore – prosegue Ugolini -: la bambina non è arrivata in ospedale alle 22.00 ma alle 20.00, e dopo un lungo iter è finalmente arrivata al Gaslini solamente alle 5.45 del giorno dopo. Troppo, per una piccola che poi si è scoperto avere un’appendicite per la quale è stato poi necessario intervenire chirurgicamente. Come ho già avuto modo di ribadire nelle note stampe dell’11 gennaio, non contestiamo la professionalità dello specialista che ha visitato la piccola al Sant’Andrea e ritenuto necessario il suo trasferimento a Genova. E tantomeno contestiamo la professionalità degli specialisti del Gaslini. Contestiamo invece la carenza d’organico che continua ad affliggere la nostra sanità, ora anche vittima di assurdi accorpamenti come quello pediatrico. Non è ricevibile che in sede di consiglio Regione accusi le famiglie di fare un uso improprio dei Pronto soccorso pediatrici: la sera i pediatri non sono in servizio e se un piccolo sta male è normale che i genitori corrano in ospedale, soprattutto nel caso di forti dolori addominali come nel caso della piccola di 3 anni, o di una tosse particolarmente persistente come è accaduto a un altro paziente in sala d’attesa”

Per Ugolini “al netto del caso specifico, che è comunque specchio fedele delle criticità che affliggono la sanità della nostra regione, quanto successo a Spezia altro non è che la prova del disservizio che regna oggi in Asl 5. Reputo insufficienti le risposte date all’utenza anche da un punto di vista strutturale: la sala d’aspetto pediatrico del Sant’Andrea, ad esempio, è talmente piccola da saturarsi velocemente. Ritiene forse l’assessore che sia accettabile che le famiglie attendano di essere visitate sedute sulle scale antistanti la sala d’aspetto? Crediamo che il Pronto soccorso pediatrico del Sant’Andrea di Spezia debba disporre di strutture, attrezzature e personale sanitario in numero ottimale a garantire tempestività nelle diagnosi e adeguati tempi di attesa e cura. Così com’è, la gestione delle emergenze non risponde ai bisogni dei cittadini e dei loro figli”.

“Non c’è stata alcuna accusa alle famiglie per usi impropri del pronto soccorso – la replica dell’assessore regionale alla Sanità, Angelo Gratarola -, ma semmai un racconto dei fatti per rendere giustizia delle professionalità intervenute e delle corrette modalità seguite. Io sono responsabile di ciò che dico non di quello che uno capisce. Non vi è intanto alcun dubbio sul fatto che la bambina del caso specifico dovesse essere centralizzata verso il Gaslini come da linee guida e buona pratica medica. È scorretto poi sostenere che al Sant’Andrea ci siano state mancanze nella messa a disposizione di ‘strutture, attrezzature e personale sanitario’: la bimba è stata visitata, ha fatto gli accertamenti ematici ed è stata sottoposta ad ecografia addominale. Rispetto ai tempi lunghi del caso lamentati, i dati di afflusso del pomeriggio e della notte presso il Ps pediatrico nella giornata dell’evento riflettono la situazione di elevata pressione che in quel periodo gravava sulle strutture pediatriche”. Conclude Gratarola: “Riguardo infine alla possibilità di operare bambini presso l’ospedale Sant’Andrea, fatte salve le corrette indicazioni di letteratura per i bambini più piccoli e per gli interventi più complessi, non è mai stato posto alcun veto dal Gaslini, che, insieme con la direzione ASL 5, sta valutando la possibilità di riprendere la prassi, attualmente sospesa per le problematiche medico legali connesse all’afferenza ad aziende diverse, di ospitare in appoggio presso i letti di pediatria i piccoli pazienti operati presso le chirurgie generale e specialistiche del Sant’Andrea”.

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