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Al lavoro per completare la rosa

Macia: “In Italia il talento è ovunque. Ai colleghi dico: ‘Venite al Picco””

“Il talento in Italia è ovunque, che giochi in Serie B o anche sotto”. A parlare è Eduardo Macìa, a margine della presentazione di Salvatore Esposito, uno degli acquisti invernali del suo Spezia. “Vi faccio un esempio – prosegue il direttore -. Al Leicester abbiamo preso due calciatori. Uno era Ndidi, dal Genk, a metà classifica in Belgio, aveva 20 anni. Si diceva che uno che giocava a metà classifica in Belgio non poteva giocare in Premier League. Arriva da noi, gioca titolare contro l’Everton a Goodison Park e fa un partitone. Noi dobbiamo vedere questo. È vero che lui giocava ad un altro livello, ma il talento ce l’aveva. Lo stesso esempio lo faccio con Maddison. È venuto al Leicester e in tre mesi è arrivato in Nazionale. Bisogna credere nel talento, non dobbiamo pensare che uno che gioca in serie minori non possa darmeli. Bisogna avere quella fiducia”, spiega il direttore spagnolo, prima di parlare concretamente del suo Spezia.
“Altri ragazzi che arriveranno hanno questo, ed è quello che ha portato Kiwior all’Arsenal: l’ambizione di crescere. Danno un contributo. Il ds del Sonderjyske mi raccontava la storia di Holm e mi diceva che la proprietà Platek è stata una fortuna perché condividevano il progetto con lo Spezia ed è stata un’opportunità. Noi proviamo a rilanciare chi ti dà un contributo adesso e chi lo darà per il futuro. Dobbiamo vedere lo Spezia di oggi, con quello del futuro. Caldara, Ekdal, Bourabia, questi giocatori possono dare una mano ai giovani”.

Joao Moutinho, Zurkowski, Esposito e ora nuove pedine. La dirigenza di Via Melara lavora per completare la rosa, cercando il sostituto di Kiwior e il vice Nzola, una mancanza che le Aquile si portano dietro dal mercato estivo: “Quello che manca stiamo cercando di concluderlo”, continua Macia. “Non posso dire di più, ma stiamo cercando di migliorare certe cose e bilanciare la squadra con quello che mancava, inserendo pezzi per il percorso di crescita in futuro. Non siamo favorevoli a togliere e mettere, vogliamo mettere per il futuro. Il nostro percorso di crescita sarà graduale, ogni giorno un po’ di più. Se cresci e non riesci a digerirlo poi rischi di cadere e fare rumore. Costruire a gennaio è difficile ma è quello che abbiamo fatto. Gennaio è il mercato che non deve essere degli errori. Se posso anticipare un acquisto, come Esposito, magari a luglio mi diventa un giocatore più pronto. C’è Bourabia, c’è Ekdal e lo possono aiutare. Dobbiamo cominciare a pensare di migliorare, non cambiare. Non dobbiamo avere paura di vendere ai club di prestigio, dobbiamo essere pronti. Io lo dico sempre ai miei colleghi, in Premier, in Liga, in Bundes: venite al Picco. Noi dobbiamo anche far vedere che qui ci sono calciatori bravi e quelli bravi non sono solo a San Siro o all’Olimpico. È una cosa bella anche per la città e per la nostra tifoseria”, conclude il direttore spagnolo.

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