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"problema in italia è soprattutto culturale"

“Diversità di genere e pari opportunità, dai ragazzi impariamo linguaggi più inclusivi e comportamenti più equilibrati”

Consiglio comunale straordinario dedicato alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, l'intervento del sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini.

L'intervento del sindaco Pierluigi Peracchini

Stamani consiglio comunale straordinario dedicato alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Di seguito il discorso tenuto dal sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini.

Presidente del Consiglio, consigliere e consiglieri, cittadine e cittadini tutti,

oggi ricorre la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” che precedono la Giornata mondiale dei diritti umani il 10 dicembre di ogni anno, per sottolineare che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani.

Questa corrispondenza, cioè che la violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani non è affatto scontata in ogni parte del mondo, né tanto meno assimilata ancora pienamente nel nostro Paese: sarebbe disonesto non riconoscerlo perché purtroppo ancora oggi assistiamo a comportamenti nei confronti delle donne che possono sfociare anche nella violenza, fisica o psicologica, in famiglia e sul luogo di lavoro.

L’Arma dei Carabinieri, che ringrazio per il loro costante lavoro insieme a tutte le Forze dell’Ordine, ci ha restituito in questi giorni una fotografia agghiacciante di ciò che accade nella nostra Provincia: in un anno, più di un intervento a settimana per reati riconducibili a violenza di genere, con 44 denunce e 29 arresti.

Questi dati ci restituiscono solo ciò che è emerso, ma ciò che maggiormente deve preoccupare e sul quale è necessario fare una riflessione da parte di tutta la società è il sommerso determinato da quel silenzio e quella vergogna che impediscono alle donne di chiedere aiuto, di autodeterminarsi, di scegliere una vita vera, libera.

Il problema in Italia è soprattutto culturale. Poco più di trent’anni sono trascorsi da quando la violenza sessuale è passata da essere un reato contro la morale a un reato contro la persona: ciò significa che fino a l’altro ieri mancava proprio il senso di dare alla donna il diritto che l’altra metà del cielo già aveva e ha sempre avuto, quello della inviolabilità della persona. Sembra assurdo a ripensarci oggi, nel 2022, ma generazioni e generazioni di italiani del dopoguerra vivevano immersi in quella cultura assolutamente normalizzata.

Ci vogliono decenni e decenni per scardinare l’abitudine dei cattivi pensieri nei confronti della donna, e non nego che spesso, su questi temi, ho molta più fiducia nei ragazzi che nei miei coetanei, da loro imparo, impariamo, linguaggi molto più inclusivi delle nostre parole, comportamenti più equilibrati e financo educati, sulla diversità di genere e le pari opportunità.

Dalla scuola e dalla ricchezza e freschezza dei nostri ragazzi dobbiamo partire per un cambiamento radicale nella società, insieme anche intervenendo e investendo sulle politiche delle pari opportunità, sulla prevenzione e sull’educazione scolastica al rispetto reciproco e sul potenziamento dei Centri Anti Violenza.

Proprio il Centro Irene della Spezia rappresenta un porto sicuro per tutte quelle donne che hanno necessità di trovare ascolto e dialogo, un aiuto concreto dal punto di vista legale, sociale, psicologico. Un luogo a cui ogni donna può rivolgersi se si sente in difficoltà.

La violenza sulle donne è spesso subdola e multiforme. Per violenza si deve intendere, infatti, qualunque atto di violenza sessista che produca, o possa produrre, danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche, ivi compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata. Ne esistono molte forme, come quella domestica, fisica, psicologica e verbale, assistita, sessuale, economica, lo stalking e il mobbing.

Proprio per questo, vorrei pubblicamente ringraziare il Centro Irene e la rete al cui centro esso si trova, tutti i volontari e tutto il personale per il loro qualificato lavoro e tutti i partner che, insieme al Comune della Spezia, all’Assessorato ai Servizi Sociali e alle Pari Opportunità, sono stati in prima linea per il sostegno alle donne in difficoltà. Vorrei ringraziare la Prefettura, la Questura, il Comando dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia di Stato, il Comando della Polizia Municipale, l’ASL5, i distretti sociosanitari, i comuni del territorio provinciale, le associazioni AUSER, ANTEAS, ADA, la Casa delle Donne, la Consulta Provinciale femminile, la delta intercultural, codice donna telefono donna UDI, il privato sociale.

Tutte queste realtà insieme hanno infatti sempre garantito una risposta alle donne in difficoltà.

Pierluigi Peracchini

Sindaco della Spezia

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