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Croce e delizia dello shopping

Black friday, i negozi di vicinato lo bocciano: “Troppo vicino al Natale e ai saldi invernali. Servono più regole”

Gli sconti fanno gola ai consumatori alle prese con i portafogli sempre più magri. Tra i negozi di vicinato le preoccupazioni non mancano tra rincari e un annunciato aumento del costo dei prodotti del 10 per cento: "Eravamo riusciti a bloccare i prezzi, per la prossima primavera non avremo alternative",

Il black friday è alle porte anche se su molte piattaforme e-commerce le offerte sono già cominciate da una settimana. L’anno non è dei migliori tra rincari dovuti agli effetti della guerra in Ucraina con gravi ricadute sulle spese vive di consumatori, commercianti e il clima impazzito che non fa decollare le vendite per i capi invernali. A questi temi e un portafogli sempre più magro si aggiunge l’arrivo di una nuova occasione di sconti, a un mese dal Natale e a metà strada verso i saldi “veri”. Tutti questi elementi creano non poche perplessità soprattutto per i commercianti.

Pagare meno e guadagnare tutti sarebbe il migliore dei mondi possibili ma non è proprio così. Girando per le vetrine del centro città si ha la percezione che la maggior parte delle adesioni arrivino nell’ambito delle grandi catene, le stesse che in vari periodi dell’anno aderiscono anche alla scontistica fuori stagione ribattezzata mid season sale. Una politica commerciale nei marchi del fast fashion viene proposta spesso. Mentre la città indossa un po’ prima gli abiti da festa, al gusto natalizio, anche per invogliare i consumi, tra i negozi di vicinato non mancano le preoccupazioni. Per loro infatti troppi sconti fuori stagione possono rappresentare più che altro una croce.

A fare un’istantanea sul momento sono  Federmoda di Confcommercio la Spezia e Confesercenti La Spezia. Da  Federmoda, Simone Vezzoni spiega: “Alcuni commercianti aderiranno ma è l’effetto di essere bersagliati dall’annuncio dell’evento. Come federazione siamo tendenzialmente contrari perché a nostro avviso è poco regolamentato, c’è poca chiarezza e non mancano i furbetti: teoricamente dovrebbe essere un giorno e in realtà molti ne approfittano per fare una settimana intera. E’ chiaro comunque che ci vuole partecipare all’iniziativa è totalmente libero di farlo.  A questo punto della stagione  in u momento vicino al Natale e ai saldi non fa piacere. A nostro avviso non c’è sufficiente chiarezza. Gli effetti per i negozi di vicinato ci sono perché per loro fare già degli sconti alti porta a innumerevoli difficoltà. Siamo consapevoli che alcuni cercheranno di seguire l’onda per non scontentare i clienti. Questa abitudine rischia di fare dei danni, anche perché per il 2022 non abbiamo alzato i prezzi, ma per la primavera prossima potremmo non avere alternative. In generale ci si aspetta con un rincaro del 10 per cento di tutti i prodotti, alzare i prezzi ci amareggia profondamente perché conosciamo le tasche dei clienti e non sono più piene”.

L’auspicio è che in consumi reggano soprattutto in vista di Natale. Da Confesercenti spiegano: “Alcuni esercenti aderiscono, molti dei nostri associati no. Il nodo della questione è molto semplice: come è possibile fare degli sconti e poi riportare la merce a prezzo pieno nel giro di pochi giorni? C’è da aggiungere che non tutte le aziende fornitrici permettono di applicare della scontisca straordinaria. Se si parla di elettronica il discorso può cambiare, ma nella moda e nei negozi cambia tutto”.

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