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Guccinelli lancia la sfida, apre ai giovani e attende le forze di centrosinistra: “Ci vogliono testa e cuore, la città è ripiegata su se stessa”

Pienone in Sala della Repubblica per il primo appuntamento del candidato che potrebbe rappresentare buona parte delle forze di area: "Mi sono rimesso in gioco perché sono preoccupato per il futuro, siamo fermi mentre il resto del territorio cresce. La mia sarà una giunta dai 20 ai 50 anni, spero che lo schieramento possa essere al completo".

Renzo Guccinelli

“A tutti quelli che in queste settimane mi hanno chiesto “chi te lo fa fare?” rispondo stasera con l’amore e l’attaccamento verso Sarzana e con l’affetto, la vicinanza e il sostegno che mi state dimostrando”. Dopo sette anni lontano dalla vita politica e amministrativa ieri Renzo Guccinelli si è presentato così di fronte a una sala della Repubblica gremita per il suo primo appuntamento pubblico da candidato sindaco per il 2023. Un ritorno “civico”, ovviamente orientato verso il centrosinistra, ma che entro breve tempo potrebbe diventare espressione di buona parte della coalizione nella sfida della prossima primavera a Cristina Ponzanelli. L’entusiasmo e la partecipazione che hanno accompagnato la sua prima uscita – le prossime saranno a cadenza mensile con tavoli di confronto con i cittadini e le forze politiche per iniziare a lavorare sul programma – potrebbero infatti mettere l’Unione Comunale Pd (che si riunirà lunedì sera) nella scomoda posizione di non poter far venir meno il proprio sostegno, nonostante un dibattito interno ancora serrato.
“Mi sono rimesso in gioco, in una competizione difficile, perché sono preoccupato per il futuro della nostra città, in un territorio in crescita e sempre più attrattivo mentre noi siamo fermi. Non mi è mai piaciuto essere un uomo solo al comando – ha detto di fronte a tantissimi volti noti del passato e del presente dello schieramento – ho sempre preferito essere in una squadra che trova soluzioni e se questa volta ho rotto gli schemi tradizionali l’ho fatto consapevolmente per superare i soliti teatrini della politica che deve essere anche passione, irrazionalità e impulso. Mi ha profondamente offeso chi sui social ha scritto che con me tornerebbe “l’affarismo” in Comune, non voglio che vengano messe in discussione la mia etica e la mia morale perché ho sempre lavorato per l’interesse pubblico senza mai guardare in faccia a nessuno. Guardo avanti e non vivo di ricordi, anche se quella Sarzana non era così male. Ci vogliono testa e soprattutto cuore, quello che manca a chi oggi amministra Sarzana”.

Poi l’apertura verso il gruppo di under35 che nelle scorse settimane ha fatto sentire la propria voce per un rinnovamento all’interno del centrosinistra: “Cercherò di raccogliere il malessere contro un vecchio modo di fare politica che hanno espresso tanti giovani, guardo a loro con grande attenzione e rispetto e spero che si possano unire stimoli e voglia di partecipazione. Dobbiamo puntare su una nuova leva di amministratori – ha puntualizzato – la mia sarà una giunta dai 20 ai 50 anni in cui l’unico over al massimo sarà io, vi assicuro che non sceglierò gli stessi assessori del 1995, i giovani avranno tutto lo spazio necessario”. Quindi l’appello ai partiti: “Tengo al loro ruolo, mi auguro di averli al mio fianco e spero che non vedano questa esperienza civica in antitesi con loro. Auspico che lo schieramento di centrosinistra possa essere al completo perché io sarò il candidato di tutta l’alleanza ma ci tengo a chiarire che nessuno potrà mettere il cappello su di me”.

Renzo Guccinelli

In un unico intervento di poco più di cinquanta minuti, Guccinelli ha parlato più volte di rilancio, sogno e futuro, senza però dimenticare l’attualità attaccando su più punti l’attuale amministrazione. “Non è mai stato presentato un quadro complessivo di riferimento – ha evidenziato – abbiamo una città con un tessuto commerciale in difficoltà, nella quale aumentano le disuguaglianze sociali e un servizio ospedaliero depauperato di fronte a una giunta in totale silenzio. Ponzanelli non ha mai detto una parola sui problemi della sanità perché non è autonoma, è insopportabile che le cose di Sarzana non siano decise dai sarzanesi perché noi non ci facevamo comandare nemmeno dagli spezzini mentre oggi questa giunta si appoggia sul genovese in difficoltà. La città è ripiegata su se stessa, vive solo d’estate e a Natale; è scollegata dal resto dei territori e basta chiedere agli altri sindaci della Val di Magra con quali difficoltà riescono a rapportarsi con questa giunta nonostante ci sia un gran bisogno di sinergia comune”.

Fra i propositi Guccinelli ha citato “una città aperta alle sfide, attrattiva e dinamica, che crei opportunità per tutti”. “Ci vorrà – ha proseguito – una battaglia per salvare il sistema sanitario perché anche noi in passato abbiamo fatto errori come la chiusura del punto nascite ma presto inizieranno ad andarsene anche gli operatori sui quali si sta reggendo l’ospedale. Si dovrà partire immediatamente con il nuovo Puc sul quale non si è fatto nulla scegliendo la politica delle varianti al piano, e andranno date risposte sui grandi temi come Marinella, ovviamente facendo autocritica sui ritardi che abbiamo sempre avuto, anche se mi pare che non sia cambiato nulla visto che i problemi della frazione sono sempre gli stessi, a partire dalla scarsa trasparenza degli atti amministrativi. L’unico vero risultato è stato quello del Pinqua che mi auguro possa arrivare in fondo. Non farò una campagna sull’apertura dei cantieri ma mi sembra che dall’annuncio della mia candidatura ne siano stati aperti molti”.

Sempre sulla frazione del litorale il candidato ha sottolineato la necessità di “riaprire un tavolo con la proprietà per verificare tutti gli atti”, parlando di “una visione unitaria sul recupero del borgo ripensando al rapporto con spiaggia e retro spiaggia, perché se vogliamo collegarle non possiamo lasciare lì la litoranea”. Guccinelli ha inoltre posto l’accento sull’importanza di “rilanciare la Soffitta nella Strada a costo di non far pagare il suolo pubblico per tre anni; dare continuità al Festival della Mente con appuntamenti mensili, utilizzare meglio Fortezza e Cittadella, e valutare se aprire una fondazione per gestire i grandi eventi”. “È importante ridare dignità alla stazione ferroviaria e a chi ne usufruisce, magari rendendola capolinea dei collegamenti fra Spezia e le Cinque Terre, dando così importanza a tutta la vallata ma anche facendo vivere gli spazi di piazza Jurgens con attività continuative per i giovani e il tempo libero. La sicurezza non si ottiene solo con le telecamere come pensa l’assessore sceriffo”.

Infine sulla storia e diritti: “La nostra dovrà essere la città dell’Articolo 3 della Costituzione, dovrà tutelare i bambini, gli anziani e i disabili. Una città fiera della propria storia che ricordi il 21 Luglio come una data di valenza nazionale e non ridotta a una festa di compleanno. Ringrazio l’Anpi che nei giorni scorsi ha ricordato Rudolf Jacobs perché Ponzanelli magari parla bene il tedesco ma non si è nemmeno recata in piazza San Giorgio per rendergli omaggio, magari avrebbe visto anche lo schifo dei portici del Laurina o della rotonda mai finita. La prima cosa che farò da sindaco sarà proporre di intitolare uno spazio a Paolino Ranieri perché è vergognoso che a dodici anni dalla sua morte non sia stato fatto”. Infine l’ultima stoccata alla sfidante: “Il Comune deve essere aperto ai territori ma soprattutto ai cittadini che non devono essere selezionati o costretti a lunghe attese. Il sindaco deve essere uno dei tanti, in mezzo alla gente e deve interagire con tutti”.

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