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La spezia “porta di sion”

Una tesi di laurea sui testi letterari di Maria Luisa Eguez

La partenza delle navi Exodus, Fede e Fenice nel maggio del 1946

Venerdì scorso a Genova Ombretta Mura, allieva del polo spezzino dell’Istituto superiore di Scienze religiose, ha ottenuto il diploma quinquennale di licenza in Scienze religiose  (equivalente a una laurea magistrale), con una tesi sulle “Radici ebraiche del cristianesimo negli scritti di Maria Luisa Eguez”. Il lavoro di Mura, curato come relatore dal suo insegnante di Teologia e letteratura Egidio Banti, affronta quello che definisce un “caso letterario” con solida radici in terra spezzina. Maria Luisa Eguez, autrice di numerosi libri usciti a livello nazionale da case editrici quali Edizioni Paoline e Messaggero di Padova, è infatti tra i fondatori del gruppo “Samuel”, che da molti anni approfondisce i legami culturali e storici tra le due grandi religioni monoteiste, con particolare riferimento ai testi della Sacra Scrittura. La città stessa di Spezia, del resto, è conosciuta oggi in Israele come “porta di Sion”, a ricordo dell’episodio del 1946 quando centinaia di ebrei salparono proprio dal porto spezzino alla volta della Palestina, dopo essere stati bloccati per alcune settimane al molo di Pagliari. Di qui un legame profondo. La tesi di Mura ha però il merito di allargare l’orizzonte da una vicenda specifica ad un aspetto importante, quello di una vera e propria collana di libri che sviluppano, a livello divulgativo, tematiche spesso riservate agli “addetti ai lavori”. Se il dialogo ebraico-cristiano è testimonianza di un cammino di pace, tanto più in tempi difficili come gli attuali, è significativo che la letteratura, come altre volte nella storia – osserva la neo “licenziata” – contribuisca a rafforzarlo e a renderlo attuale.

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