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Terminati i lavori di riqualificazione e restauro della “Scala Grande” di Monesteroli

Intervento realizzato grazie al contributo di FAI e Intesa Sanpaolo nell'ambito del censimento “I Luoghi del Cuore”, con Comune della Spezia, Parco Cinque Terre e associazione Per Tramonti.

Scala di Monesteroli

Si sono conclusi i lavori di riqualificazione e restauro di una porzione ammalorata della Scala Grande di Monesteroli, minuscolo borgo – frazione del Comune della Spezia – inserito nel Parco Nazionale delle Cinque Terre, Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO. L’intervento è stato reso possibile grazie al contributo di 6.136 euro messo a disposizione da FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e Intesa Sanpaolo nell’ambito della decima edizione del censimento “I Luoghi del Cuore”.
Nel 2020 il Comitato “Per Monesteroli” – composto da volontari che negli anni hanno frequentato e vissuto questo borgo unico che si raggiunge solo a piedi attraverso una scalinata di oltre 1.200 gradini, passando tra boschi e vigneti per poi aprirsi in una discesa mozzafiato – si è attivato per la raccolta voti in occasione del censimento del FAI con l’obiettivo di dare visibilità e rilanciare la fruizione di questo luogo affascinante, oggi disabitato ma molto visitato soprattutto nel periodo estivo, che rischiava di essere dimenticato. Monesteroli è stato votato da ben 7.845 persone, tra cui anche alcuni personaggi famosi, come Clayton Norcross e Dario Vergassola, e grazie a questo importante risultato l’Associazione Per Tramonti ODV ha potuto partecipare al bando che la Fondazione lancia dopo ogni edizione del censimento, presentando richiesta di contributo per il restauro della scalinata. Il progetto è stato accolto e ha così ottenuto il finanziamento da parte del FAI e di Intesa Sanpaolo, a cui si è sommato il cofinanziamento del Comune della Spezia e del Parco Nazionale delle Cinque Terre e una collaborazione tecnica con il Politecnico di Milano – Dipartimento di Architettura e Studi Urbani per lo sviluppo degli studi storico-culturali e di fattibilità per gli interventi di riqualificazione. Fondamentale nella realizzazione del progetto la collaborazione e l’integrazione operativa tra i diversi partner. Associazione “Per Tramonti“ ha partecipato al progetto come capofila nella domanda per il bando FAI Ha quindi provveduto a individuare i professionisti incaricati della progettazione e della direzione dei lavori e la ditta incaricata della esecuzione dei lavori. Ha provveduto al coordinamento del progetto, tenendo in particolare i rapporti con FAI, Politecnico di Milano, Parco Nazionale delle Cinque Terre, Comune della Spezia.

Il Dipartimento di Architettura e Studi Urbani del Politecnico di Milano, nella persona del Prof. Jacopo Leveratto in qualità di responsabile scientifico, ha collaborato con le parti allo sviluppo degli studi storico culturali finalizzati alla riqualificazione della scalinata e l’architetto Michele Porcelluzzi ha realizzato il progetto tecnico per il reatauro del tratto di scalinata.

Il Parco Nazionale delle 5 Terre ha rilasciato i competenti pareri di legge. Ha partecipato all’iniziativa sostenendo l’esecuzione delle opere di progetto con un cofinanziamento di 20.000,00 (ventimilla/00) euro.

Il Comune della Spezia ha partecipato all’iniziativa, sostenendo l’esecuzione delle opere di progetto con un cofinanziamento di € 20.000,00 (ventimila/00) euro e ha fornito supporto all’Associazione e ai progettisti incaricati, nell’individuazione dei contenuti principali del progetto, degli obiettivi e dei dettagli tecnici concorrendo alla formulazione della domanda da presentare al FAI, fornendo formale approvazione e autorizzazione a procedere. Dal punto di vista tecnica la ricostruzione a secco dei due muri in conci di pietra di dimensioni varie, è stata eseguita seguendo le norme di riferimento del Manuale per la costruzione di muri a secco, edito dal Parco Nazionale delle Cinque Terre.

La scalinata, che si trova nell’area denominata Tramonti, è un’opera straordinaria per tecnica costruttiva e, oltre a rappresentare un segno fondamentale dell’assetto paesaggistico del Parco Nazionale delle Cinque Terre, ha un valore testimoniale insostituibile nel racconto della “viticoltura eroica” che caratterizza la zona. Nelle cantine di Monesteroli – storicamente di proprietà degli abitanti di Biassa, altra frazione di La Spezia, e tuttora ben conservate, anche se non più utilizzate – veniva vinificata l’uva raccolta nei vigneti circostanti, trasportata a spalla lungo la ripida scalinata. Un monumento frutto di antica fatica, sofferenza e allo stesso tempo genialità dei Liguri, popolo che ha saputo gestire un territorio dalle caratteristiche estremamente difficili, con soluzioni tecniche fuori dal comune. Purtroppo oggi i vecchi guardiani del borgo, indeboliti dal trascorrere del tempo, non hanno più le forze per affrontare simili difficoltà e di riflesso la grande scalinata, nonostante la sua maestosità, è fortemente in pericolo.

Recupero scala Monesteroli

Il borgo di Monesteroli è destinato a uno sviluppo potenziale come luogo per un turismo lento, nello spirito della Carta Europea del Turismo Sostenibile (CETS) alla quale il Parco Nazionale delle Cinque Terre ha aderito fin dal 2015. Un turismo rivolto a visitatori interessati a realizzare esperienze uniche di rivisitazione di una tipologia esistenziale i cui segni sono qui ancora ben leggibili nelle costruzioni, nella scalinata e nei terrazzamenti. In quest’ottica, l’intervento di recupero della Scala Grande realizzato grazie al contributo “I Luoghi del Cuore” è particolarmente importante ed è il primo step di un più ampio progetto di valorizzazione e salvaguardia del borgo che, altrimenti, rischierebbe di andare perso nonostante l’impegno e l’affetto di tanti abitanti e associazioni del territorio. Un progetto che, partendo dalla ricognizione dei proprietari dei terreni ormai abbandonati dell’area, prevede il recupero dei vigneti abbandonati, prendendo come modello quanto realizzato dalla Fondazione Manarola (Cinque Terre) per la riqualificazione dei terreni abbandonati e la ricostruzione dei muri a secco, al fine di ripristinare l’antica coltivazione della vigna.

Per Caterina Natale, presidente di Associazione Per Tramonti ODV occorre partire da questo importante risultato per creare le condizioni migliori alla conservazione delle storiche cantine.

La presenza di strutture attive consente di presidiare in modo più efficace il territorio attraverso l’azione quotidiana di custodia e cura. Questo si ripercuote su tutto l’ambiente, ricreando le condizioni per il mantenimento dei terrazzamenti che costituiscono l’essenza e l’elemento costitutivo del territorio.

Scala di Monesteroli
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