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Valentina Leporati da Women in food a TEDx: “Orgogliosa di essere diventata un simbolo della celiachia”

Due appuntamenti prestigiosi per l'artigiana sarzanese che anche grazie ai social è diventata un punto di riferimento nel mondo del gluten free: "Se hai qualcosa da raccontare e da trasmettere devi provarci con ogni mezzo".

Valentina Leporati

“Per la prima volta la celiachia viene normalizzata anche all’interno di grandi eventi in cui si parla di cibo ma anche di emozioni e rinascita”. Così Valentina Leporati, artigiana sarzanese che, a cinque anni dall’apertura del suo panificio-pasticceria di prodotti rigorosamente senza glutine di via Torrione San Francesco, è diventata un punto di riferimento a livello nazionale per quanto riguarda la celiachia.  Una malattia cronica che ha saputo trasformare in un’opportunità grazie all’impegno quotidiano nel proprio lavoro, a un attento utilizzo dei social e alla creazione di contenuti digitali. Autrice di due libri e spesso ospite di programmi radio e tv, Valentina Gluten free parteciperà a Women in Food, summit delle donne del cibo che si terrà domani e dopodomani, dopo essere stata inserita da Cook del Corriere della Sera fra i venti nomi più interessanti nel mondo del cibo al femminile. Il prossimo 1 ottobre sarà invece sul palco di “TEDx” all’Astoria di Lerici, dove in diciotto minuti – come previsto dal format – racconterà la propria esperienza.

Il tuo intervento a Lerici partirà dal tema dell’inclusione, come lo svilupperai?
“Inizierò parlando della mia storia con la celiachia, metafora di come ciò che in ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ci ha fatto sentire esclusi o soli. Il mio problema è stato questa malattia, fino a quando non ho iniziato a viverla come una caratteristica anziché come un ostacolo o un divieto. Racconterò inoltre di come sui social ho cercato di avvicinare le persone attraverso le emozioni, stimolandone l’empatia e la possibilità di riconoscersi nei miei contenuti”.

I social ti hanno dato la notorietà, oggi su Instagram ti seguono circa settantamila utenti e ogni giorno puoi confrontarti con tantissime persone. Ti sei mai chiesta come sarebbe stato condividere tali aspetti della tua vita senza questi strumenti a disposizione?
“Si, e penso che sarebbe stato tutto diverso e molto più complesso. Instagram è uno strumento potentissimo, fondamentale per raggiungere tante persone alle quali si qualcosa da dire. Ho avuto la fortuna di nascere in questa epoca in cui i social sono alla portata di tutti, ma sono convinta che se anche avessi dovuto farlo trent’anni fa avrei comunque trovato un mezzo alternativo, perché se c’è qualcosa di utile da trasmettere bisogna farlo in ogni modo. In ogni caso la popolarità, su qualunque piattaforma, si porta dietro delle responsabilità immense perché non si sa mai chi c’è dell’altra parte dello schermo. Bisogna ragionare su quello che si sta dicendo e alla base di tutto deve esserci una conoscenza impeccabile della propria materia e degli argomenti che si affrontano”.

Proprio sui social si abusa, spesso a sproposito, della parola “resilienza”. Nel tuo caso però e perfetta per riassumere il modo in cui hai reagito in modo costruttivo di fronte a una difficoltà.
“Penso di esserne un buon esempio pur non avendola mai utilizzata. È una di quelle parole che vengono portate alla ribalta improvvisamente e delle quali la gente dimentica quasi subito il vero significato. Avendo fatto il classico cerco sempre di dare un valore più profondo alle parole e uso spesso “rinascita” visto che il mio mantra è “trasforma un limite in un’opportunità”. Il mio intento è quello di portare avanti una rivoluzione gentile, sento il bisogno di fare qualcosa di utile e concreto, il mio vuole essere un esempio pratico, reale e tangibile. Fondamentalmente sono un’artigiana che usa le mani ed è bellissimo quando le persone fanno anche parecchi chilometri per venire a trovarmi in negozio e vedere da vicino quello che faccio, come cucino o come faccio la spesa. Anzi (sorride) mi prendo anche volentieri il merito di aver fatto conoscere un po’ di più Sarzana, sento di essere un esempio reale di quello che racconto”.

A una storia personale partita dalla tua città e fatta di tanti e costanti passi avanti, si aggiunge anche quello di “Women in Food” dove condividerai il palco con molte protagoniste del mondo del cibo. Come vivi questi momenti?
“Tutto quello che mi succede è talmente meraviglioso e frutto di un immenso lavoro quotidiano che spero di non abituarmi mai e di vivere sempre queste occasioni con la stessa emozione. Sarà un sogno perché avrò accanto persone alle quali mi ispiro ogni giorno come Gaia Trussardi o Lara Gilmore. Sono veramente orgogliosa di essere diventata un simbolo della celiachia”.

Valentina Leporati
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