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Fratelli d'italia

Frijia: “Area Enel e aree militari sono temi di primo piano, gli spezzini meritano delle compensazioni”

Una militanza ininterrotta di 13 anni in consiglio comunale, per due lustri nelle fila dell’opposizione e poi tra quelle della maggioranza nell’ambito della storica riconquista di Palazzo civico da parte del centrodestra dopo decenni di dominio del centrosinistra. Poco dopo lo scoccare dei tre anni la crescita esponenziale di Fratelli d’Italia ha portato alla promozione in giunta, confermata con le ultime elezioni amministrative, in seguito alle quali il sindaco Pierluigi Peracchini le ha anche affidato l’incarico di vice sindaco. Stiamo ovviamente parlando di Maria Grazia Frijia, assessore al Turismo, al Palio del Golfo, alla Portualità e ai Gemellaggi che nei prossimi giorni si gioca un’altra carta importante, quella della candidatura nel collegio proporzionale per la Camera dei deputati, sempre in rappresentanza di Fratelli d’Italia.
E per quella che in tanti chiamano scherzosamente “la Meloni di Spezia”, vuoi per la capigliatura bionda, vuoi per l’ascesa vertiginosa degli ultimi due anni e mezzo, le chance di staccare un biglietto per Roma sono reali.

Il suo nome compare al secondo posto nella lista del collegio plurinominale per Montecitorio. Se il suo partito farà un exploit a livello nazionale e locale ci sono buone possibilità che oltre al primo nome, che è quello del coordinatore regionale Matteo Rosso, Fratelli d’Italia possa eleggerne anche un secondo in Liguria…
“Se i dati dei sondaggi verranno confermati ci sono possibilità anche per chi, come me, è iscritto al secondo posto nella lista. Anche perché la legge elettorale ha un sistema di ripartizione dei seggi che parte dalla percentuale nazionale nella distribuzione dei parlamentari e poi a livello locale si conteggiano gli eletti in funzione del coefficiente e delle percentuali prese a livello locale. Se ci fosse un exploit particolarmente importante gli eletti in Liguria potrebbero essere anche due pieni e c’è addirittura chi parla di una terza casella, ma è molto complicato. Un conto sono i sondaggi, un conto è la realtà, anche perché in Liguria, anche se siamo cresciuti molto, non siamo ai livelli del Lazio o altre regioni. L’unica cosa che sappiamo per certo è che tante persone voteranno Fratelli d’Italia e che il trend è positivo. Queste elezioni sono un’opportunità per me, ma anche di riconoscimento di un percorso del partito: ricordo che anche nel 2018 ero candidata e che prendemmo una percentuale di voti pari al 4,3 per cento. Oggi si parla del 20, 22 per cento. Per quanto mi riguarda penso che questa candidatura sia anche la conseguenza del risultato delle comunali”.

In parte dipende anche dall’esser donna e dalla lunga militanza nelle istituzioni e all’interno del partito?
“Anche l’esser donna ha influito, certo, per la necessità di creare liste con pari opportunità tra donne e uomini. Così come l’impegno che prosegue da anni: faccio politica da quanto ero ragazzina, mi piace lavorare per la mia città”.

Prima delle scorse amministrative, ma anche negli ultimi giorni, si sono registrati alcuni screzi tra le forze interne al centrodestra, che comunque conferma ancora una volta la capacità di compattare le fila in vista delle elezioni. Come sono i rapporti all’interno dell’alleanza?
“Una coalizione è come una famiglia: è chiaro che ci possono essere discussioni e diversità di vedute sulle ricette per raggiungere determinati obiettivi, ma ci accomuna la volontà di centrare questi propositi. Poi ci si siede intorno a un tavolo e se ne discute. Ci possono essere discussioni interne, che sono fisiologiche all’interno di una coalizione che però prova sempre a trovare quello che unisce e fa stare insieme. Non avviene solo in vista elle elezioni, ma anche durante il periodo di governo e lo stiamo portando avanti in tanti Comuni e Regioni in tutto il Paese. È l’elettore di centrodestra che ci chiede l’unità, e nel caso delle elezioni politiche è anche il sistema elettorale…”.

Allargando ancora lo sguardo e spostandoci negli organismi dell’Unione europea, di recente il suo partito ha votato contro la relazione Ue nei confronti dell’Ungheria. Lo stesso ha fatto la Lega, mentre Forza Italia ha votato diversamente. La cosa ha fatto discutere e vi ha fatto definire stampella di un governo che non applica le regole democratiche nella loro totalità.
“Il voto in Europa è stato un voto rispetto al quale si voleva certificare un concetto: quello è un Paese dove ci sono state elezioni che hanno premiato un determinato parte politica, andare a interferire così tanto nella politica interna di un Paese con libere elezioni potrebbe essere un grave errore, potrebbe dare adito a intraprendere percorsi che potrebbero essere antidemocratici. La nostra posizione è con il gruppo dei Conservatori europei, compagine che si colloca all’interno dei partiti che compongono il sistema democratico occidentale, tanto da esprimere il primo ministro inglese. C’è stata una valutazione di opportunità”.

Guardando al programma del suo partito presentato per queste elezioni, come pensate di mettere in atto la proposta di flat tax e cosa si intende con la proposta di un blocco navale per affrontare le problematiche inerenti il fenomeno dei migranti?
“Riguardo alla flat tax il programma prevede l’applicazione di una tassa piatta sul fatturato maggiore che un’azienda produce rispetto all’anno precedente. E’ una posizione leggermente diversa da quella di altri partiti della coalizione, ma non vuol dire non si possa ragionare cosa è meglio per l’Italia. E se andremo al governo sarà anche prima necessario prendere visione del bilancio dello Stato. Di sicuro, e lo sanno tutti i candidati che sono andati in visita alle associazioni di categoria, le imprese ci chiedono di affrontare prioritariamente il tema del rincaro energetico, punto fondamentale per mantenere il Paese funzionante dal punto di vista produttivo e per le famiglie.
Il blocco navale è inteso come attivazione di accordi internazionali con Stati del Nord Africa per la creazione di hot spot in cui ci sia un controllo maggiore dei flussi migratori per garantire ingressi più controllati. Questo eviterebbe a tanti di imbarcarsi su barconi su cui rischiano la vita e garantirebbe una migliore distribuzione sul territorio europeo, e non solo su quello italiano, per assicurare agli stessi migranti una qualità di vita decente, a differenza di quanto accade oggi”.

L’attualità pone all’attenzione anche il tema della legge sull’aborto. C’è chi parla di attentato alla legge 194, ma Fratelli d’Italia respinge le accuse. Come stanno le cose?
“Giorgia Meloni ha chiarito bene la questione. La legge 194 non viene toccata, quello che chiediamo è che sia applicata nella sua totalità, lavorando anche sulla fase della prevenzione, per consentire alle donne che oggi abortiscono per motivazioni economici di poter scegliere in maniera più libera e creare le condizioni per portare avanti la gravidanza, se lo scelgono, garantendo loro un sistema di aiuti e di sostegno. È un’aggiunta ai diritti che ci sono, non una sottrazione”.

Quali sono le istanze del territorio che intende portare prioritariamente a Roma?
“Ce ne sono molte, ma anche facendo giro tra le associazioni di categoria il tema più forte è quello dell’utilizzo delle aree Enel con un investimento importante nella produzione di energia con l’idrogeno green, valorizzando così anche il ruolo di Enel che già opera in questo senso in altre parti del Nord Italia. Addirittura si ragiona sull’ipotesi di installare punti di distribuzione a uso dei mezzi pesanti provenienti dal Nord Italia e dall’Europa, dove questa tecnologia si sta ampliando. Inoltre sono pressanti il tema della razionalizzazione delle aree militari e quello dello sviluppo del porto, una realtà che va presidiata. Inoltre vorrei vedere se ci sono possibilità di ragionare seriamente su compensazioni per la popolazione di un territorio che ha ospitato e continua a ospitare impianti energetici e militari strategici per il Paese”.

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