Una diffida e un’assemblea pubblica sul tema dell’inquinamento del porto, atmosferico e acustico. Il mondo ambientalista da mesi è ritornato a monitorare in maniera particolare i pennacchi di fumo che fuoriescono dai comignoli delle navi passeggeri che attraccano al Molo Garibaldi e nelle ultime settimane aveva preannunciato azioni concrete per far fronte alla questione.
L’atto di diffida con il quale le associazioni intimano a Regione Liguria, Comune della Spezia, Autorità di sistema portuale e Capitaneria di porto di attuare azioni concrete sulla vicenda è stato presentato oggi da Nicola Caprioni, presidente del Circolo Pertini, Rino Tortorelli, vicesegretario di Cittadinanzattiva Liguria, Luca Cerretti, presidente di Italia Nostra La Spezia, Stefano Sarti, presidente di Legambiente La Spezia, Alessandra Ricci, presidente Associazione “Palmaria APS”, e Franco Arbasetti, responsabile di VAS La Spezia.
La mobilitazione continua e domani, sabato 17 settembre, sarà il momento dell’assemblea pubblica fissata per le 16, presso la sede dell’Arci della Spezia (Via XXIV Maggio 353).
“I cittadini subiscono da mesi una situazione di grave disagio legata alle attività portuali (terminal crociere, containers e altro). Quello che non è più rinviabile – affermano gli ambientalisti – è una decisa presa di posizione da parte delle istituzioni, a tutti i livelli, per tutelare i cittadini e controllare che tutte le norme di carattere ambientale siano rispettate, oltre a mettere in campo una programmazione delle attività (in particolare modo quelle legate all’arrivo delle navi da crociera, ma non solo a quelle) che miri a non aumentare il carico antropico sul territorio in assenza di strutture e infrastrutture adeguate (come ad esempio l’elettrificazione dei moli, che è ben lontana dall’essere approntata)”, spiegano ancora le associazioni e i comitati.