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Ribattezzato "il direttore ai lavori"

Un residente di Via Bologna: “Ho abitato qui per quarant’anni, sapere di tornare a casa mi riempie di gioia”

Il signor Iaria per tre anni ogni giorno si è recato in Via Bologna per vegliare sulla sua casa.

Stefano Iaria residente di Via Bologna

Tutti lo chiamavano il direttore ai lavori, perché ogni giorno da tre anni si recava in Via Bologna a vegliare sulla sua casa. Il suo nome è Stefano Iaria ed è un ex dipendente comunale, lavorava nel settore della nettezza urbana ed è in pensione da qualche anno. Lui come tanti altri residenti degli edifici di edilizia popolare al confine con Migliarina ha dovuto evacuare la sua abitazione. Le prime famiglie vennero allontanate nel 2015, le altre residenti al civico 125 nel 2019. Questa mattina il signor Iaria e gli altri inquilini hanno partecipato all’apertura del cantiere. L’affidamento dei lavori risale a maggio 2022 e questa mattina sono partite le lavorazioni. Stando a quanto riferito dall’assessore Marco Scajola “entro la fine del 2023 gli inquilini torneranno nelle loro case e siamo anche con un po’ di anticipo”. Oltre alla Regione erano presenti anche il Comune della Spezia con l’assessore Manuela Gagliardi che ha sottolineato: “Regione ha creduto in questo progetto, c’è stata lungimiranza nella risoluzione di questa problematica, siamo soddisfatti”, Marco Tognetti Amministratore Unico A.R.T.E. La Spezia ha annunciato che “Ad ottobre prenderemo contatto con gli inquilini per la programmazione del reinserimento nelle abitazioni”. Erano presenti anche Luca dal Fabbro presidente di Iren e Stefano Zuelli di Iren smart solution. Quest’ultimo ha aggiunto: “Il progetto complessivo conta 60 alloggi e trattandosi di opere che beneficiano del Superbonus dovranno terminare necessariamente entro la data stabilita”.

Cantiere via Bologna

 

Il signor Stefano ha provato a mescolarsi tra le decine di inquilini provando a non attirare l’attenzione, ma la sua storia ha fatto il giro del cantiere e bonariamente dai presenti gli è stato detto “Lei è il direttore ai lavori, lo sappiamo”. Ha sorriso e ha preso parte anche al taglio del nastro al termine del quale gliene è stata donata una parte assieme a un caschetto e a un gilet catarifrangente. Mentre posa per la foto li tiene stretti sottobraccio e scherza: “Guardi che li indosso, eh”. Stefano Iaria è raggiante, assieme a tutti gli altri inquilini che osservano la ruspa che si muove per le immagini di rito e per dare l’idea della lavorazione già in corso. Nel frattempo all’interno dello stabile si sentono i rumori di cantiere martelli e mazzuoli sono al lavoro da un po’.

“Io vengo qui tutti i giorni a guardare la mia casa – l’uomo – ma lo facevo ancora prima di venirci ad abitare. Sono passati più di quarant’anni fa, sapevo che ero rientrato nelle graduatorie e aspettavo con trepidazione quel momento. Poi tre anni fa ci hanno detto che saremmo dovuti andare via, lo abbiamo vissuto con angoscia nonostante gli alloggi alternativi siano dotati di tutti i comfort, siamo nella zona di Buonviaggio, la nostra casa è e resta qui in Via Bologna. Adoriamo questo quartiere, perché è a misura di persona ha tutti i servizi, un parco vicino. Se avessimo vent’anni sarebbe più facile muoversi, ma prima o poi bisogna fare i conti con l’età. Da quando siamo andati via sono sempre passato: volevo capire se quando sarebbero partiti i lavori. Siamo contenti che sia arrivata una soluzione, ora aspettiamo che ci chiamino a ottobre per il riposizionamento degli inquilini negli alloggi. Io abitavo al terzo piano e ci tornerò. Andarsene è stato un colpo al cuore, ma abbiamo capito che il problemi che potevano venirsi a creare potevano essere davvero gravi”.

 

 

 

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