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Inquinamento navi da crociera

Forum ambiente Pd: “Elettrificazione banchine solo nel 2026, nel frattempo quali controlli sono stati fatti?”

Angelinelli: "Doveroso chiedere e imporre che le navi che avranno accesso al porto della Spezia prevedano l’adozione di carburanti meno inquinanti, come quelli a basso tenore di Zolfo (il cui uso è già normato sia a livello sia nazionale che internazionale), il GNL nel presente e, auspicabilmente, l'idrogeno in futuro".

fumo nave crociera

“Il tema dell’inquinamento delle navi da crociera è un problema grande da risolvere che necessita di una soluzione tempestiva. Intersecando i dati dell’inquinamento di alcune delle stazioni di rilievo di Arpal e la permanenza della navi da crociera in porto appare evidente l’esistenza di una diretta corrispondenza fra la loro presenza e i valori massimi di inquinamento”. Così Renata Angelinelli, membro della segreteria provinciale del Partito democratico serra e fila degli incontri del Foum ambiente dei ‘dem’ spezzini che in questa circostanza hanno concentrato la loro attenzione sul settore: “Le navi da crociera emettono oltre all’anidride carbonica responsabile del cambiamento climatico, ossidi di azoto, di zolfo e particolato, che nuociono gravemente alla salute dei cittadini. Una minaccia resa ancor più grave a causa dell’esposizione forte e concentrata che avviene durante le ore di permanenza delle navi in porto. Tuttavia, dai report non è possibile evidenziare questa grave situazione in quanto i dati presentati sono la media dei valori misurati annualmente. Occorre perciò disporre di più dati puntuali nelle postazioni più a rischio.
L’elettrificazione delle banchine realizzata in parte con finanziamenti del Pnrr rappresenta, di certo, una delle soluzioni più efficienti ma sarà realtà solo dal 2026”.

In quel contesto secondo i ‘dem’ dovrà essere posta grande attenzione nel rendere obbligatorio l’allaccio delle grandi navi alla rete elettrica portuale anche nel caso in cui il costo dell’energia prodotta risulti più elevato rispetto a quella prodotta autonomamente dai loro generatori, come sta accadendo attualmente. “E’ un problema che in realtà è già stato considerato dal punto di vista normativo nel 2020 attraverso la l’approvazione di due emendamenti: uno presentato dal Ministro Andrea Orlando, con cui è stata ottenuta una tariffazione dedicata e l’abbattimento dell’accisa e l’altro dai senatori Anna Rossomando e Andrea Ferrazzi, con cui sono stati eliminati anche gli oneri generali di sistema dal costo dell’energia elettrica per alimentare le navi in banchina Un altro punto fondamentale su cui porre la massima attenzione è la fonte con cui verrà prodotta l’energia elettrica per l’elettrificazione delle banchine, che dovrà essere da fonti rinnovabili” – continua Angelinelli.

Cosa fare fino al 2026?
“Riteniamo davvero grave che non ci sia una preoccupazione tesa a risolvere il problema da parte dell’amministrazione comunale. Molte navi hanno adottato l’utilizzo di scrubber, filtri in grado di abbattere il particolato dai fumi utilizzando l’acqua del mare per ripulire il gas. E’ una scelta molto più economica per gli armatori rispetto all’utilizzo di carburanti “più leggeri” ma non realmente risolutiva sull’impatto di queste navi sull’ambiente. Se i filtri utilizzati sono a circuito aperto, significa inoltre che l’acqua contenente le sostanze nocive prelevate dai fumi verrà riversata in mare, spostando solo il luogo dell’inquinamento. L’accordo firmato fra le autorità competenti e gli armatori delle navi da crociera finalizzato a ridurre l’impatto delle emissioni in atmosfera è stato rinnovato? Quali controlli sono stati fatti? Dove sono i dati emersi relativi ai controlli? E’ ritenuto importante salvaguardare la salute dei cittadini? In sintesi, è doveroso chiedere e imporre che le navi che avranno accesso al porto della Spezia prevedano l’adozione di carburanti meno inquinanti, come quelli a basso tenore di Zolfo (il cui uso è già normato sia a livello sia nazionale che internazionale), il GNL nel presente e, auspicabilmente, l’idrogeno in futuro; l’adozione di sistemi di abbattimento delle sostanze inquinanti come gli scrubber a ciclo chiuso nei quali l’acqua viene conservata e smaltita opportunamente; il retrofitting delle navi operative per essere dotate dei sistemi di bordo adeguati per l’utilizzo della corrente fornita da terra e l’istallazione sistematica di tali apparati sulle navi di nuova costruzione; una regolamentazione degli arrivi, che tuteli la quotidianità dei cittadini, elaborata sulla base dei risultati di un attento studio dell’impatto che l’attività crocieristica ha sul territorio, anche in termini di infrastrutture, viabilità e consumo di risorse. Sono azioni strategiche importanti che chi amministra deve fare”.

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