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Montebello: “La sanità pubblica in Liguria negli ultimi anni è precipitata. Curarsi è un privilegio”

Daniele Montebello

“I dati della malasanità ligure sono noti a tutti: mancanza di posti letto, liste di attesa di mesi, carenza di personale, edifici fatiscenti. Ma nonostante questo, chi governa la Regione Liguria da anni si riempie la bocca di progetti per la sanità. Ma a contare sono i fatti: l’episodio del San Martino costretto a non prendere più prenotazioni per l’assenza di infermieri e anestesisti, è l’emblema dello stato della salute ligure. A questo si aggiungono i problemi del Felettino, dell’Ospedale di Rapallo, di quello di Lavagna e la questione del presidio ospedaliero di Sestri Levante…ed ecco che mi chiedo come si possa avere il coraggio di dichiarare che le politiche del centrodestra mettono al centro gli ospedali. Siamo al ridicolo.”

A parlare è Daniele Montebello, candidato alla Camera dei deputati alle prossime elezioni politiche del 25 settembre nel collegio uninominale Liguria 0-4 (La Spezia – Tigullio) per la coalizione di centrosinistra (PD – Articolo 1 / +Europa / Sinistra Italiana e Verdi / Impegno Civico).

“Se c’è qualcuno che crede che la sanità in Liguria negli ultimi 6/7 anni in Liguria sia migliorata, lo voglio conoscere personalmente. La verità è sotto gli occhi di tutti: la sanità pubblica negli ultimi anni è peggiorata in maniera drastica, è precipitata a favore della privatizzazione di alcuni servizi e a rimetterci sono coloro che non possono scegliere di curarsi a pagamento. Se c’è qualcuno a cui sta bene così, libero di votare il centrodestra. Io credo invece che non si possa fare profitto sulla salute delle persone”.

“In questo scenario curarsi è sempre più un privilegio di pochi. E i tempi di attesa vanno dai 6 agli 8 mesi nello spezzino e in alcuni ospedali del Tigullio ancora di più. Con il centrodestra al potere è facile immaginare uno scenario futuro che è già presente: privatizzazione sanitaria, servizi meno efficienti orientati al profitto e non al servizio al cittadino, smantellamento della sanità territoriale, chiusura di presidi sanitari locali a favore di grandi centri ospedalieri di fatto privatizzati, chiusure dei pronto soccorso, emigrazione ospedaliera… E poi ci chiediamo come mai i cittadini liguri vadano a curarsi in Toscana o in Emilia”.

“Cosa fare allora nel locale, oltre a investire di più a livello nazionale sulla sanità pubblica? La via è tracciata a livello di strutture, con l’ospedale del Felettino a Spezia e con quello di Rapallo, ma siamo in estremo ritardo a causa dell’attuale governo della Regione che ha altre priorità, non certo la salute dei cittadini. Ma le strutture non sono l’unico problema: ciò che più preoccupa è la mancanza di personale, non c’è un disegno a questo proposito. Il nostro sistema sanitario è sempre stato un nostro vanto, andando avanti così sarà la nostra vergogna”.